Anche questo mese partecipo all’iniziativa “Il senso dei miei viaggi” di Monica del blog “Viaggi e baci”. Il tema di questo mese è “Porte e finestre” ed ho scoperto di non essere l’unica ad avere la mania di fotografarle. Difficile scegliere solo tre foto da pubblicare e così ho deciso di concentrarmi su uno solo dei tanti viaggi fatti. Ho aspettato di essere in Italia per poter avere fra le mani le mie vecchie fotografie ed è stato veramente piacevole sfogliare dopo tanto tempo i miei amati album di viaggio. Fra tutti ho voluto scegliere quello in Portogallo nell’ormai lontano 2001. E’ stato il mio secondo viaggio da sola e sicuramente quello più spensierato. Il primo, in Andalusia, era stato ugualmente bello, ma molto più faticoso psicologicamente perché era la prima volta che partivo sola, prenotando solo voli, auto a noleggio e prime due notti in albergo. In Portogallo invece, rafforzata dall’avercela fatta già una volta, mi sentivo molto più leggera e meno tesa. Inoltre ero riuscita a mettere insieme 12 giorni di ferie ad aprile, lontani quindi dal pienone di agosto e dalla difficoltà a trovare posto per dormire. Il mio itinerario iniziava a Lisbona per poi attraversare l’Alentejo e visitare i piccoli paesi arroccati vicino al confine spagnolo fino ad arrivare giù a sud nell’assolata Algarve e poi risalire a Lisbona percorrendo la costa occidentale bagnata dall’Oceano Atlantico. E’ stato un viaggio meraviglioso e ricco, difficile da racchiudere in un unico post. Cito quindi solo i posti del cuore a cominciare da Lisbona, una città che mi è entrata dentro con la sua “saudade”. Ho percorso chilometri a piedi su e giù per i suoi sette colli. Ho amato soprattutto il vecchio quartiere dell’Alfama con i suoi vicoletti, le case un po’ decadenti, le vecchiette vestite di nero sedute davanti alla porta di casa, chi a conversare chi a pelare verdura. Le sue tante, piccole finestre.
Ho amato il Bairro Alto con i suoi negozietti fashion e i bar pieni di vita e di giovani. Ho amato i suoi palazzi stretti e alti, i vecchi tram e sentire nell’aria le note malinconiche di un fado nei momenti più inaspettati.
E’ stato struggente guidare sola attraverso l’Alantejo, con il suo paesaggio scarno e pianeggiante punteggiato solo da olivi, querce da sughero e campi di grano. Una terra dove vivono in pochi, che sa regalare tanto a chi ama i luoghi un po’ malinconici. L’atmosfera surreale che c’è nei luoghi dove si trovano dolmen e menhir, monumenti preistorici collocati sempre in mezzo a paesaggi un po’ magici. E i paesini situati lungo il confine spagnolo, arroccati su alture rocciose, dove il tempo sembra essersi fermato. Le loro stradine sempre in salita, i muri delle case candide, le piccole porte e finestre leziose, i fiori a deliziare ulteriormente lo sguardo di chi passa.
E poi l’Algarve, deturpato dalla mano dell’uomo in tante delle sue località costiere, ma che ancora sa regalare sprazzi autentici a chi sa cercarli. Come al “Bairro dos Pescadores” ad Olhao, con le sue viuzze così strette che ci si può passare solo a piedi, le sue piccole case con i muri dai colori tenui sbiaditi o ricoperti di piastrelle, muri segnati dal tempo.
Il viaggio in Portogallo rimarrà per me indimenticabile perché lì la mia anima un po’ malinconica è stata nutrita, i miei occhi hanno trovato riposo, le mie orecchie hanno sentito la pace del silenzio. Ho avuto momenti di intimità con me stessa come in pochi altri luoghi al mondo. Fra le mie mani, spesso, un libro a me molto caro, “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa.
” Dal mio quarto piano sull’infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che dà sull’inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l’accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi e paesi ignoti, o ipotetici, o semplicemente impossibili.”
Fernando Pessoa
Altre mie partecipazioni al “Senso dei miei viaggi”:
13 thoughts on “Porte e finestre dei miei viaggi”
Wow…che bell’interpretazione del tema!! E poi sarà che il Portogallo è nella mia wish list da anni, ma le tue parole e le tue foto mi hanno fatto partire con l’immaginazione e mi sembra di aver visto anche io i posti che descrivi! Ciao e piacere di averti incontrata!
Ciao e piacere anche mio!
Devi proprio trovare il tempo per andare, è un paese che ha tanto da offrire se hai una certa predisposizione d’animo ai luoghi struggenti! E quella che ho raccontato è solo una piccola parte…
Sì sì ci andrò di sicuro!!! Prima o poi…è nella mia wish list da anni… pian piano la esaudirò tutta (anche perchè non sogno troppo in grande, solo cose alla mia portata…o meglio….alla portata delle mie tasche!!)
E sì…ho la preisposizione d’animo ai luoghi struggenti. Fin troppo…
che bellezza di racconto, cara!
Sarà che ho amato anch’io molto il Portogallo, ce molti dei posti di cui parli li ho visitati, ma ora il mio cuore è pieno di … saudade!
E saudade sia!! E’ giusto far posto a tutti i tipi di emozioni, anche se malinconiche!
Che bellezza, grazie per aver fatto tornare indietro nel tempo anche me, alla Lisbona che ho amato e che mi ha incantata! Il resto del Portogallo per me è ancora tutto da scoprire ma il tuo post è davvero un bell’incoraggiamento a farlo!
Buona giornata! 🙂
Lisbona è una città che rimane nel cuore ed il resto del Portogallo non è da meno!
Buona giornata anche a te!
Hai fatto bingo con questo post!
Anch’io ho la mania di fotografare porte e finestre in tutto il mondo…e poi hai parlato della “mia” città.
Che bello vederla anche attraverso gli occhi degli altri!
Però vorrei aggiungere una cosa: che Lisbona non è soltanto una città di saudade, ma anche di allegria, colori, musica, luce.
Per me è tutto questo (e di più) tutto insieme.
Quando torni? Forse con una “locale” scopriresti aspetti inesplorati 🙂
Che Lisbona fosse una città viva l’avevo colto passeggiando per la Baixa alta, ma pur essendo avventurosa nel viaggiare sola, da sempre mantengo una certa prudenza per cui nei miei viaggi in solitaria non ho mai vissuto la vita notturna dei luoghi. Ho sempre preferito, soprattutto nelle città, non girare troppo con il buio e piuttosto alzarmi posto l’indomani. Solo l’ultima sera mi ritrovai a cenare al ristorante dell’albergo a fianco di un ragazzino argentino molto simpatico e quando seppe che non ero mai uscita di sera, mi costrinse a fare una passeggiata perché secondo lui non potevo partire senza vedere Lisbona di notte. Non stetti molto perché ero stanca dopo aver guidato quasi 600 chilometri durante la giornata, ma bastò a farmi percepire una città molto effervescente. La vita notturna è quindi una parte di Lisbona che ho vissuto poco. Tornarci? Mi piacerebbe veramente molto… Mio marito non c’è mai stato per cui chissà che non capiti!! E sono certa che avrei una guida eccezionale con te!
Sei sempre bravissima a raccontare.. mi piace il tuo Portogallo! 😉
Grazie…è il Portogallo che è bello!
io non sono una fotografa di porte e finistre se non casualmente ma apprezzo moltissimo le tue, specie la terza e’ spettacolare, sia per il soggetto che per la luce che hai catturato!
Grazie… Io invece ho fatto fatica a sceglierne tre di foto da tante che ne avevo!!