Il Nambung National Park si trova a 190 Km da Perth e, disponendo di un mezzo proprio, è facilmente raggiungibile anche con un’escursione giornaliera dalla città. Noi abbiamo fatto così perché non avevamo tanto tempo a disposizione, ma la zona meriterebbe forse anche di essere visitata con più calma. Il viaggio da Perth si svolge su una delle strade più lunghe che io abbia mai visto. Chilometri e chilometri con soli piccoli cambi di direzione che permettono di avere davanti a se un orizzonte infinito.
Lo sguardo arriva lontano, facilitato dalla bassa vegetazione, in mezzo a paesaggi sterminati con pochissime tracce di costruzioni umane. In realtà la mano dell’uomo si coglie anche in mezzo al nulla perché i lati della strada sono sempre curati. Mai sterpaglia, mai erba alta, mai una carta per terra. Un mix meraviglioso fra natura selvaggia e senso di civiltà. I paesaggi incontrati possono sembrare monotoni. Pochi alberi, una continua alternanza di tratti più brulli e quasi desertici e zone di bassa vegetazione mediterranea. In realtà è quella monotonia piacevole e rilassante per lo sguardo che ti fa apprezzare ancora di più la comparsa improvvisa di una duna di sabbia candida in mezzo al verde.
Siamo andati in alta stagione, ma appena usciti dai dintorni di Perth, la strada è diventata quasi solo nostra. Per i bambini la trasferta in auto era un po’ lunga, ma la guida senza interruzioni e spedita ha conciliato il sonno e siamo così arrivati a destinazione senza problemi.
L’attrazione principale del parco è il “Pinnacles Desert”, un luogo davvero surreale. Un pezzo di deserto incastonato in mezzo ad una verde macchia di cespugli bassi in un contrasto di colori forte ed improvviso: da verde intenso a giallo ocra. Dal deserto spuntano migliaia di pinnacoli dalle forme più bizzarre.
Sull’origine di queste formazioni particolari ci sono varie ipotesi, tutte ben spiegate nel centro adiacente al parco. Quella più accreditata è che si siano formate da resti di conchiglia misti a sabbia trasportati dal vento dalle vicine spiagge. Con il trascorrere degli anni questi resti si sono compattati e poi sono stati successivamente erosi. Sono stati trovati manufatti aborigeni che suggeriscono che i pinnacoli fossero già visibili 6000 anni fa e che siano stati successivamente coperti dalla sabbia e ricomparsi solo negli ultimi secoli con lo spostamento della sabbia da parte dei venti. Le prime testimonianze moderne della loro presenza risalgono al 1650. La “Dreamtime” un’affascinante storia del popolo aborigeno Yuart, nativo della zona, racconta che la loro terra fertile aveva negli anni attirato ripetitivamente le popolazioni limitrofe che arrivavano con le armi alla ricerca di cibo. Ciò avevo reso necessario che il pacifico popolo Yuart diventasse un grande popolo guerriero. Narra la storia che, sul corpo di ogni nemico rimasto morto a terra, il vento abbia depositato materiale e creato un pinnacolo. Il nome Nambung del parco ha origine proprio dal linguaggio aborigeno e significa “La terra del fiume storto”.
E’ possibile entrare nel Deserto dei Pinnacoli anche in auto seguendo un percorso segnalato, ma credo che, visitarlo a piedi come noi, sia il modo migliore per calarsi in questo paesaggio un po’ lunare. I bambini hanno istintivamente iniziato a correre in mezzo ai pinnacoli e devo dire che anch’io ho sentito una grande energia e voglia di correre. E’ stato bello tornare bambina e farlo insieme ai miei figli.
Carlo Alberto si è divertito anche a scoprire le forme più buffe e a saltare fra una collinetta e l’altra. Anche Diego ha fatto l’esploratore.
Se si dorme in zona si può godere dello spettacolo del tramonto che crea lunghe ombre dei pinnacoli. Noi ci siamo dovuti accontentare della luce di metà pomeriggio perché dovevamo rientrare a Perth, ma abbiamo goduto di un parco incredibilmente vuoto alla vigilia di Natale e quasi tutto per noi. Mentre eravamo lì sono arrivate bellissime nuvole bianche a rendere tutto ancora più spettacolare.
Il Deserto dei Pinnacoli è stato sicuramente il clou dell’escursione, ma in zona ci sono tante altre cose belle da vedere: dune candide di sabbia, spiagge bellissime e deserte, lo spettacolo dei surfisti su onde imponenti. Noi abbiamo fatto una tappa nel paesino di Cervantes per correre un pò sulla spiaggia bianchissima tutta per noi e fare un bagno ghiacciato. A dire il vero io e Diego ci siamo astenuti!
D’obbligo un pranzo a base di aragoste appena pescate direttamente presso il chiosco dei pescatori. Aragoste in ogni variante, anche sotto forma di polpetta ed hamburger, patate ed insalata, tavoloni di legno, ambiente super spartano. Aragoste buonissime!
Tornando a Perth ci siamo fermati per un gelato e una birra in un paio di spiagge lungo la costa. Così i bimbi hanno potuto sgranchirsi un po’. Ci hanno accompagnato freddo, vento e nuvole nonostante fossimo in piena estate, ma questi luoghi così isolati hanno il loro fascino anche così!
Il parco è sempre aperto e potete entrare anche fuori dagli orari di apertura della biglietteria lasciando i soldi in una apposita cassetta!
Il costo è di circa 11 dollari australiani per auto, indipendentemente dagli occupanti e da se visitate il parco a piedi.
La biglietteria ed il “Pinnaclese Desert Discovery Center” sono aperti tutti i giorni, tranne il giorno di Natale, dalle 9.30 alle 4.30.
Nel centro, una struttura moderna e ben organizzata, potrete capire di più della storia di questo affascinante sito. Oltre ad immagini di repertorio e tabelle che aiutano a capire la formazione dei pinnacoli, sono presenti manufatti aborigeni, fossili ed esempi della fauna del parco. Interesserà anche ai bambini.
Sito web del Parco: http://parks.dpaw.wa.gov.au/park/nambung
Ristorante per le aragoste a Cervantes: Lobster Shack
Aperto tutti i giorni dalle 11.30 alle 14.30
Oltre ad un buon pranzo di aragoste, potete visitare la “Factory” dove assisterete a tutti i passaggi a cui vengono sottoposte le aragoste una volta pescate. Su prenotazione, organizzano anche giri in barca per visitare le coste vicine e pescare le aragoste o per avvistare le balene.
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8 thoughts on “Western Australia: Nambung National Park e dintorni”
Mi piace leggere i racconti dei tuoi viaggi, soprattutto questo in Australia perche’ ti sembrera’ folle ma a volte sentire le impressioni e le emozioni che questo paese regala ad altre persone mi fa riconciliare con la mia vita australiana che certi giorni proprio non mi va giu’ !
Io penso che viaggiare e vivere in un paese siano due cose ben diverse. E non per forza belle ed intense nello stesso modo.
Anch’io ascolto e leggo di persone innamorate della Thailandia. Lo sono stata anch’io da turista. Poi viverci, pur con le sue positività, è decisamente un’altra cosa.
L’Australia per viaggiare è secondo me eccezionale però capisco che, alcune cose, a lungo andare, possano risultare difficili da sostenere. L’eccessiva tranquillità deve essere una di queste!
un abbraccio
Si infatti ma per me soprattutto e’ negativa la mancanza di ispirazione che caratterizza la tipica vita degli australiani. Lo trovo un paese incredibile da un punto di vista di natura, ma la vita australiana, i valori e le abitudini le trovo noiosissime, poco illuminanti e molto ordinarie. Pero’ come dice sempre il mio compagno qui ci si puo’ ritagliare uno spazio nostro perche’ questo paese e’ poco invasivo e lascia molto spazio alla realizzazione personale. Ci proviamo! Ciao un abbraccio
Devo dire che la mia impressione è stata un po’ la stessa. Di una popolazione molto “quadrata”.
Ti auguro di riuscire davvero a trovare un tuo spazio!
un abbraccio
Mia mamma diceva: molto bella l’Australia, peccato ci siano gli australiani!
🙂
In realtà si vede che sono molto tradizionalisti e un po’ rigidi però devo dire che sono anche molto accoglienti e socievoli. Spesso ci salutavano mentre passeggiavamo e, appena c’era l’occasione, ci chiedevano da dove venivamo e attaccavano bottone. Però come dicevo sopra, un conto in un posto è viaggiarci e un conto è viverci.
Ti invidio.. mi sarebbe sempre piaciuto fare un viaggio in Australia..e che foto!! Brava! Ti ho nominato per il liebster award qui trovi le informazioni ilhttp://mammacongelo.com/2014/05/29/liebster-award/
Grazie Alessia!
Allora poi passo a vedere da te!
a presto