Non ne ho parlato spesso qui nel mio spazio perché è una cosa delicata e lo scrivere su questo argomento mi fa male. Non è del tutto terapeutico come lo è di solito. C’è quasi la paura di renderlo ancora più reale di quanto sia. Di dargli una connotazione non provvisoria, ma perpetua.
Lo so che invece finirà ed un giorno sarà solo un brutto ricordo. Ma intanto i mesi passano ed il problema rimane. Il suo umore è in miglioramento. Sarà tutta l’attenzione e l’energia che sempre di più tutta la famiglia cerca di dargli. Saranno queste giornate finalmente di luce fino a tardi. Sarà il poter uscire di più e stare all’aria aperta a giocare. Sarà la meraviglia della primavera.
Rimane però il fatto che l’equilibrio è molto precario. Basta una qualsiasi variazione alla sua routine settimanale che qualcosa dentro di lui si spezza. Nel fine settimana, con tutti noi intorno, è invece più propenso ad affrontare nuovi luoghi ed attività. Con sempre però un bisogno impellente di tornare presto a quella che ora considera a tutti gli effetti la sua casa. A passare sempre del tempo al suo interno. Al sicuro. Come un cucciolo nella sua tana.
Inutile dire che questo equilibrio precario fa essere in sospeso anche tutti noi. Ci fa sempre avere la paura di sbagliare qualcosa. Fatichiamo a negargli le cose e a sedare i tanti capricci che spesso fa. Ci fa paura essere autoritari con lui. Sempre preoccupati di creargli un qualche trauma. È difficilissimo trovare il giusto equilibrio fra coccole e comprensione da una parte e il contenere le sue richieste spesso eccessive e troppo autoritarie dall’altra.
Non sempre, e parlo principalmente per me, mi fa bene sentire le parole di chi ho intorno. Sottolineo che sono tutte dette o scritte assolutamente a fin di bene, ma qualcuno a volte ferisce chi è già abbastanza provata di per sé. Proprio di questo ho sentito il bisogno di parlare qualche giorno su “Amiche di fuso”, il blog/magazine di cui faccio parte.
E’ da tanto che non vi parlo di come stiamo qui in Italia.
Ogni volta che mi appresto a scriverne, trovo difficoltà perché purtroppo, da quando scrissi questo post in cui vi parlavo dei problemi che stavo attraversando con il mio bimbo in conseguenza del rientro, poco è cambiato. Anche se tanto è successo. Abbiamo iniziato un percorso per riavere il nostro bimbo felice. Forse il percorso più difficile della mia vita perché non dipende solo da me, ma da un piccolo di 4 anni che deve trovare dentro di sé la forza di reagire.