Eccomi al consueto appuntamento del lunedì con la mia selezione dei post più belli della scorsa settimana dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
“Roma” del blog “Sogno Australiano” dalla Scozia
L’autrice ci racconta della sua seconda vacanza romana, vissuta con meno ansie della precedente e con il desiderio di vivere solo giorni sereni e lievi. Nonostante le piccole difficoltà che l’Italia sa sempre presentare. Nonostante un rapporto interrotto con la madre che provoca ancora dolore. Scrive:
“Mi consolavo pensando che aveva tenuto il faldone dove aveva scritto le nostre prime frasi, con le foto e tutto il resto sui nostri primi anni di vita.
Mio fratello ha detto “immagino lo voglia tenere lei” e questo mi dava noia perché potevo non rivedere quel faldone mai più.
Ma anche mi faceva star bene.
Il giorno dopo ci ha fatto arrivare altra roba tramite mia nonna.
C’erano anche quei faldoni.”
“A 16 alla scoperta dell’America” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice ci racconta la sua esperienza di studio fatta in America a soli 16 anni. Esperienza che ha letteralmente cambiato il corso della sua vita, rendendo la sua mente molto più aperta e facendola diventare ancora più curiosa. Scrive:
“E durante quel mio anno in America ho cominciato a capire che quel che era normale per me non lo era necessariamente per gli altri e, col tempo, il concetto di “normale” è cambiato. Esposta ad una cultura diversa, la mia mentalità, le mie abitudini e il mio modo di reagire al diverso sono necessariamente cambiati. Ed è un viaggio a senso unico che dura tuttora.”
“I sensi di colpa” del blog “Migrantsforlove” dall’Australia
L’autrice, expat da tanti anni, ci dice che una delle cose che ha reso più difficile il suo espatrio, è stato contenere ed arginare i propri sensi di colpa per essersene andata così lontana dalla famiglia. Si è trattato di un lungo lavoro su sé stessa e di tanta volontà per mantenere un rapporto costante con i suoi cari. Scrive:
“Perché i sensi di colpa sono insidiosi, riescono ad intaccare le nostre certezze, rendendoci esitanti e vulnerabili; sono risoluti e non si arrendono facilmente, se riusciamo a scacciarli trovano sempre il modo di tornare all’attacco; non discriminano ed accolgono tutti a braccia aperte e prosperano nell’insicurezza e nel dubbio.”
“Quando l’expat è in cerca di bussola” del blog “Lastminutechange” dalla Francia
L’autrice si trova a Parigi da due anni, ma lì non ha trovato quello che cercava, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Ora c’è in arrivo il trasferimento in un’altra città e lei non può far a meno di desiderare di essere già là e sapere cosa la aspetta. Scrive:
“C’è un’altra città all’orizzonte che aspetta la mia valigia. Welcome, change. Ho tanta voglia di esplorare, conoscere la gente del posto, imparare una lingua nuova. Voglio sapere esattamente adesso, perché sono un’impaziente, come mi conquisterà la città. O come la conquisterò io. Non sto nella pelle di sapere come saranno le mie giornate, di che colore sarà il cielo, se scricchiolerà il parquet del mio salotto.”
“I pensieri prima della partenza” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
Ad un anno dall’aver lasciato l’Italia, l’autrice ci racconta come sta andando e, soprattutto, quali erano le sue preoccupazioni principali prima di partire. Scrive:
“Per quel che mi riguarda, il pensiero che non mi abbandonava mai nei mesi precedenti al grande salto e mi intristiva molto, era che le mie figlie potessero dimenticare la loro esistenza “prima”. Come se un muro dividesse la nostra vita tra un prima e un dopo e in qualche modo perdessero la loro storia, la cultura italiana, la loro identità, il cibo, i ricordi e non ultimo, la lingua.
Temevo che dimenticassero la nonna e il resto della famiglia. Per mesi mi sono fatta rodere dai sensi di colpa.”
“Scià (altrimenti detto chat)” del blog “Alice e la bestia” dalla Francia
Un piccolo post in cui l’autrice ci parla del gatto che lei e suo figlio incontrano quasi sempre andando a scuola. Che fa nascere in lei una piccola grande riflessione. Scrive:
“D’altro canto il gatto della finestra è uno di quei contrattempi che fanno bene alla vita.
Perchè ti costringe a rallentare il passo e ti dice “ma te cosa cacchio corri a fare?”. Il gatto della finestra ti ricorda anche che, non sempre eh, ma ogni tanto è proprio bene guardare il mondo dalla saggia prospettiva di chi è al di sotto del metro d’altezza.”
“I miei 12 anni di espatrio in 12 aggettivi” del blog “Mamma Far and Away” dall’Inghilterra
L’autrice ha già alle spalle 12 anni di espatrio in tre diverse nazioni e, in questo post, traccia un bilancio delle sue esperienze attraverso 12 aggettivi. Sottolineando traguardi e difficoltà. Scrive:
“Ognuno ha un’esperienza diversa di espatrio.
L’espatrio e’ profondamente soggettivo, facile o difficile che sia dipende da una serie di variabili e fattori che, intrecciandosi, danno vita ad un’esperienza di vita unica in un determinato luogo.
A tutto questo si aggiunge pure l’importanza del “cosa e chi abbiamo lasciato” e il “motivo” che spinge all’espatrio.”
“Integrazione ed emarginazione nell’America 2.0” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci racconta del suo primo anno negli USA, in particolare della sua esperienza lavorativa in un negozio che fa della tolleranza e dell’aiutare gli emarginati una bandiera. E ciò la porta a riflettere sul fatto che, nonostante abbia fatto grandi passi, a volte anche lei si sente come un’emarginata per colpa dell’inglese che non parla ancora bene come vorrebbe. E questo la fa essere ancora più attenta e sensibile a non giudicare male il diverso. Scrive:
“Chissà’ quante volte ho sbagliato io in passato e sono stata intollerante con altre persone.
Ma adesso ho imparato.
Vi prego abbiate rispetto degli altri, sempre. La diversità’ e’ ricchezza, e’ crescita, e’ motivo di arricchimento e conoscenza.
Grazie America per avermi insegnato questo.”
“C’è sempre una strada migliore” del blog “Madre in Italy” dal mondo
Ad un mese dal rientro in Italia, dopo la fine del suo espatrio in Australia, l’autrice si rende conto ancora di più di come si possa cambiare nel corso di una stessa vita. Nonostante tutti quelli che affermano che non si può diventare diversi da come si è nati o che si dicono impossibilitati a cambiare per cause delle quali non sono responsabili. Cambiare si può ci dice, basta volerlo. Scrive:
“Mi hanno chiesto più volte cosa mi avesse insegnato viaggiare.
Oggi, che sono ferma a casa da un mese, lo so. Partire mi ha insegnato a tornare, mi ha insegnato a guardare la mia realtà con occhi diversi, eppure quella realtà è sempre uguale e costante, sono i miei occhi che sono diversi, che finalmente vedono, sono le mie orecchie che ascoltano, è la mia anima che vibra vicino a chi è riuscito a togliere il muro dell’apparenza.”
“La libertà puoi crearla solo tu” dal blog “Malaikatravel” dall’Olanda
Dopo un periodo difficile, l’autrice ha trovato la forza e l’energia giusta per voltare pagina ed andare avanti. Ci dice che è inutile prendersela per i momenti brutti perché la vita purtroppo ce ne riserverà più d’uno. Dobbiamo essere quindi noi a voler andare avanti nonostante tutto. Scrive:
“Dopo gli avvenimenti dell’ultimo anno ho capito che non c’è tempo per sentirsi insoddisfatti. O meglio, il sentimento di insoddisfazione deve portarci a risolverlo, a creare la situazione per nutrire la nostra anima, per riuscire a fare ciò che ci rende felici, giorno dopo giorno, un passetto alla volta, ma lavorare costantemente per la nostra felicità.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
4 thoughts on “Top post dal mondo expat #16.5.16”
Ancora una volta grazie per aver menzionato un mio articolo, e grazie per i bellissimi ed interessanti spunti che ogni volta ci regali. Un abbraccio!
Un abbraccio grande a te!
Grazie mille per aver apprezzato il mio post! xx
🙂