Ecco la mia selezione dei post più belli della settimana del 9 Gennaio dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
“E poi diventi un emigrato” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice, che vive ora in Nuova Zelanda, riflette sul fatto che anche lei è un emigrata come chi arriva in Italia e viene considerato un problema da rimandare indietro. Alcuni aspetti infatti non cambiano nemmeno per gli italiani all’estero. Sono comunque anche loro persone che devono lasciare da parte quel che erano in Italia e farsi accettare ed integrarsi. Scrive:
“Un giorno ti svegli e sei un immigrato: non importa come sei arrivato, non importa chi eri prima di scendere dall’aereo, non importa quanto ego ti porti dietro.
Un giorno ti svegli e sei un immigrato: con il tuo valore, la tua umiltà, la voglia di integrarsi, la consapevolezza che non sei diverso da tutti quelli che lasciano il proprio paese di origine per cercare di sopravvivere o di vivere meglio.”
“Write on your story” del blog “Mamma che casa” dalla Svizzera
L’autrice ci racconta come, dal suo ritorno dalle vacanze in Italia, abbia voluto chiudere ciò che aveva in sospeso e lasciato andare ciò che non era necessario del passato. E come si stia imponendo di non pensare tanto nemmeno al futuro perché ciò che vuole viversi veramente è il presente. Andando avanti a piccoli passi. Scrive:
“Fai solo ciò che conta, rimani centrata e lascia che il presente ti suggerisca la strada: questo il mio mantra per il 2017. Quello che è stato è stato, ciò che deve ancora venire dipenderà da te e dalla tua capacità di rimanere nel presente, di sottolineare con l’evidenziatore ciò che vuoi che sia importante e di posare lo sguardo sulla tua vita in maniera serena e pulita, priva di contaminazioni passate, presenti e future.
Costruisci il presente, anziché pensare che ogni azione deve necessariamente essere conseguenza di quelle passate.”
“Make the best of it!” del blog “Mamma Far and Away” dall’Inghilterra
L’autrice ripercorre gli anni da quando è diventata mamma. I tanti consigli non richiesti, il senso di inadeguatezza e difficoltà, il seguire sempre il cuore, gli errori ma il suo crescere e migliorarsi sempre. Non è stato facile rinunciare ad una propria realizzazione professionale fuori, ma lei si sente assolutamente soddisfatta di averlo fatto per i suoi figli ed anche per sé stessa. Scrive:
“Godiamoceli questi bambini, dedichiamoci a loro appena possiamo perche’ quel tempo, questo tempo, non ce lo ridara’ nessuno e sarebbe davvero un peccato riguardarsi indietro e rimpiagere di non aver vissuto al meglio quella fase della loro vita, della nostra vita. ”
“Somehow, it’s never. Or now” del blog “Such an amount of worse for you” dalla Svezia
L’autrice riflette su come spesso si ammiri la vita degli altri che sembra sempre migliore della nostra. Si dice che anche chi sembra avere una bella vita, ha sicuramente qualcosa che non va e che è inutile fare confronti senza conoscere. Così come è dannoso ascoltare i giudizi altrui su di noi da parte di chi non conosce la nostra vita. Occorre guardare solo dentro sé stessi. Scrive:
“E forse il primo passo sta qui: se voglio essere più forte, devo smettere di farmi lo sgambetto da sola e devo smettere di usare i giudizi altrui come maschera dei miei. E non è solo questione di augurarselo, perché è gennaio ed è periodo di blande risoluzioni. È proprio questione di doverlo fare.”
“Il Bhutan, un libro e un’idea di felicità” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
Un bellissimo post di riflessione. L’autrice è di ritorno dal Bhutan e, aiutata anche da un libro che ha letto, pensa alla vita errante degli espatriati come lei. Pensa a come sia meglio affrontare ogni nuovo trasferimento e, soprattutto a cosa portarsi dietro del passato nel proprio bagaglio. Non solo cose, ma anche atteggiamenti e certezze. Scrive:
“Semplice? Niente affatto: il problema è riempirlo, questo bagaglio. Il problema è capire cosa è superfluo e cosa no. Inutile portarsi dietro certezze e supponenze: la vita ti offrirà sempre un muro contro cui scontrarti ma anche un mondo di cui stupirti. Inutile stiparlo di cose – tazze, mozziconi di matita, libri – accumulare è una malattia e, in fin dei conti, se qualcosa è importante, te ne ricorderai comunque senza il bisogno di un suppellettile a rammentartelo. Porta solo cosa, ma soprattutto chi, conta veramente. Altrimenti dimentica e volta pagina.”
“I ritorni” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice sta tornando in India dopo le vacanze natalizie in Europa con i suoi cari e sente un forte senso di malinconia. È quella che l’ha sempre accompagnata nei suoi ritorni all’estero dopo aver visto i suoi affetti di origine ed i luoghi noti. Ma con il passare del tempo sembra quasi ogni volta più difficile. Scrive:
“Forse gli anni passano, ogni volta che rivedi i tuoi cari, di 6 mesi in 6 mesi, se non di anno in anno, non si può fare a meno di notare ogni nuovo segno sul viso, ogni più piccolo cambiamento, realizzando che di fatto non li hai visti accadere.
Non si riesce, però, nemmeno a tornare indietro veramente, a invertire la direzione di marcia perché non si è più gli stessi di quando si è partiti, il ritorno è di fatto un limbo: torni, ma in realtà vai avanti inesorabile fra qualche certezza e molti dubbi.”
Per oggi ho finito, buona lettura!