Ecco una nuova selezione dei post più belli dai Blog Italiani nel Mondo della settimana del 23 Gennaio. Come sempre in ordine di uscita:
“Innamorarsi di nuovo a Londra” del blog “Amiche di Fuso” dal mondo
Un bellissimo post in cui l’autrice ci racconta un po’ del suo passato. Di come già da ragazzina sognasse l’estero, ma pensava che mai ce l’avrebbe potuta fare a partire. Di come l’avevano segnata due settimane a Londra per studiare inglese. Con colui che non immaginava sarebbe diventato il suo compagno di vita. Con il quale ci sarebbe tornata davvero all’estero per capire che avrebbe potuto farcela anche allora, così come ce la stanno facendo oggi. Scrive:
“Non sapevamo che davvero ci saremmo andati, a vivere insieme, continuando a ricercare quel contatto famigliare e caldo. Condividendo solo una piazza del nostro letto, per stare intrecciati, per stringerci le mani, prima di addormentarci.
Non sapevamo dei caffè la mattina e di tutte le cose che sarebbero venute dopo.
Avevamo nel cuore quell’esperienza all’estero fatta assieme ed il desiderio di condividere di nuovo quella serena quotidianità.”
“Paura di espatriare” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci dice che non sempre si parte per l’estero con tanta paura. Lei non ne ha infatti avuta spinta dall’entusiasmo per la sua nuova vita. Poi però, dopo qualche tempo, ne ha provata anche lei e ha dovuto superarla. Per sentire poi più consapevolezza. Scrive:
“Poi è passato il tempo è con esso anche la Paura: è scivolata via come acqua nel fiume quando sfocia nel mare. Si è dispersa, volatilizzata, lasciando il posto ad un nuovo entusiasmo. Ma questa volta pieno di consapevolezza e certezza, non più quello da ventenne bensì quello della quarantenne che ora sa.
Sa che è grazie a questo espatrio che oggi è una donna più forte, una madre più coraggiosa, una moglie più ostinata, una lavoratrice più tenace ed audace…”
“Aspettare di bastarsi” del blog “Flying Swallow” da Londra
L’autrice ci racconta di aver capito che è importante attendere sé stessi. Nel senso di darsi tempo di esserci, di essere pronti, prima di andare avanti. Scrive:
“Ed è allora che ho capito che ci si deve aspettare prima di aspettare che la vita ci travolga di nuovo.
Immergersi a piccoli dosi.
Ma sempre completamente.
Così da non perdersi il gusto.
Non darsi tempo è forse l’atto più egoistico che si possa compiere, verso gli altri, ma soprattutto se stessi.”
“Mille vite diverse [La non saudade di vivere all’estero]” del blog “Il frutto della passione” dal Brasile
L’autrice ci parla di quelle che sono state le sue case, dall’infanzia ad oggi. Per spiegarci che per quanto alcune abbiano avuto tanta importanza per lei, non sente la loro mancanza. Perché in quella di oggi c’è tutto quello che ha desiderato. E per questo sente che ora casa è proprio lì dove si trova. Scrive:
“Mi chiedono spesso come sia possibile non sentire la mancanza di casa, abitando ad ottomila chilometri di distanza e la risposta è che quello che d’importante ho lasciato nel mio mondo antico ancora mi appartiene e che quello che ho trovato qui ha un valore che compensa qualunque cosa lasciata indietro.”
“Due anni all’estero – Ricomincio da me” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci racconta cosa l’ha spinta a partire per Londra due anni fa. E cosa le ha fatto decidere di lasciarla dopo aver capito che un buon lavoro non basta per essere felici. Ha così cambiato di nuovo paese alla ricerca di qualcos’altro che la facesse stare meglio. Scrive:
“Sono semplicemente una sognatrice che avuto la forza di inseguire i propri sogni.
Non cambierei la mia vita con quella di nessun altro al mondo perché oggi e’ tutto quello che potevo desiderare. Questa vita, la mia vita, creata come la volevo io.
Penso che ognuno di noi debba inseguire i propri sogni.
Se non sei contento dove sei scegli un posto che potrebbe adeguarsi alle tue esigenze e ricomincia da capo.”
“Le tre qualità che mi aiutano nell’espatrio” del blog “Mamma Far and Away” dall’Inghilterra
L’autrice ci racconta dei suoi tre espatri e di come l’ultimo in Inghilterra sia il migliore. Soprattutto perché lei ha imparato tanto in questi anni. L’esperienza le ha fatto capire che tre sono i requisiti essenziali per ambientarsi bene in un nuovo paese: curiosità, umiltà e rispetto. Scrive:
“E’ un processo quotidiano che mi mette in una condizione di continuo apprendimento, in continua fase d’ascolto e di continua evoluzione, perchè, soprattutto se si espatria da adulti, la nostra cultura è un pò come un vestito che indossiamo ed e’ difficile plasmarla.
Ci vuole tatto, ci vuole discrezione e ci vuole umiltà.
Ciò non vuole dire rinnegare le proprie origini, ma magari accettare il fatto che non tutto quello a cui siamo abituati sia per forza giusto.”
Per oggi ho finito, buona lettura!