Ecco una nuova selezione dei post più belli dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
“Nonni che emigrano all’estero” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci parla dei suoi genitori e, più in generale, di tutti i nonni che continuano ad essere presenti nella vita dei loro nipoti tutte le volte che possono. Affrontando lunghi voli e tante difficoltà per raggiungere figli e nipotini. Per non perdere troppo della loro crescita. Scrive:
“Questi nipoti che loro osservano avidamente, per cogliere ogni loro dettaglio fisico ed emotivo, per ricordarlo nitidamente poi.
Con i quali cercano, durante i periodi in cui stanno insieme, di condensare tutto quello che vogliono insegnare, raccontare, far sapere, in un concentrato di affetto ed iperattività.”
“All’estero si va per lavorare” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice ci racconta il suo percorso lavorativo e di studio all’estero. Pieno di sacrifici e fatica perché, anche fuori dall’Italia, non si ottiene nulla senza impegnarsi molto. La differenza sono i risultati quasi garantiti. Scrive:
“Ed è bene che si sappia: all’estero come in Italia, nessuno ti regala niente.
Per costruire devi lavorare tanto e sodo e l’obiettivo ce lo devi avere sempre chiaro in testa. In quel caso, io credo che il tuo sacrificio verrà ripagato.”
“Preziosi istanti in famiglia” del blog “La casa nella prateria” dalla Francia
L’autrice ci racconta di quando, da adolescente, la madre la obbligava a far compagnia alla nonna rimasta appena vedova. Oggi guarda a quei momenti da lontano e capisce quanto siano stati importanti anche se lo faceva spesso contro voglia. Nello stesso modo capisce quanto sia importante esserci per i propri figli e familiari anche quando farebbe volentieri altro. Scrive:
“Questa esperienza mi ha insegnato ad apprezzare anche i momenti spiacevoli passati in compagnia delle persone che amo. Un’attesa al pronto soccorso insieme a mia figlia, una coda all’anagrafe insieme a mia madre, la sala d’attesa dell’ufficio imposte insieme a mio marito. Alcune di queste persone, un giorno, non ci saranno più. O forse non ci sarò più io. Che cosa voglio lasciare dietro di me? Il ricordo di una persona che c’era.”
“Se io fossi Anna Tatangelo” del blog “Lettere da Berlino” dalla Germania
L’autrice parla delle reazioni che si sono scatenate su Internet in seguito ad un’apparizione televisiva della cantante ed analizza come era diverso un tempo e com’è oggi. Nell’era di internet e dei social. Scrive:
“Se io fossi Anna Tatangelo non so se riuscirei ad essere tanto forte da sopportare tutta questa cattiveria. Spero che lei abbia semplicemente chiuso la finestra di internet e si sia vista allo specchio, trovandosi ancora una volta bella.”
“甘える o del farsi coccolare” del blog “Giappone Mon Amour” dal Giappone
Un post come sempre molto particolare dove, partendo da una parola giapponese, l’autrice ci spiega come è diverso il modo di amare dei Giapponesi. Dove pochi rientrano fra le persone amate, ma intensamente. Molto simile al suo modo di provare e dedicare amore agli altri. Scrive:
“Scelgo periodicamente chi amare, costa tempo, costa impegno, costa fatica. E con la vita che scelgo, che adoro ma trabocca di pensieri, di letture, di parole ascoltate più che dette, con nuovi campi di studi in cui gettarmi, non posso che essere severa.
Amare per altruismo non mi riesce. Amo, intensamente, ma pochissime persone. Così poche che forse sono solo quattro o cinque. E rinnovo in me, periodicamente la domanda. La/lo amo? Perché?”
“Attimi di vita” del blog “Parole d’ottobre” dall’Inghilterra
Dopo il tragico attentato di Manchester, l’autrice, che vive lì, sentiva il bisogno di vivere attimi di semplicità. Come una passeggiata, un po’ di musica, il sole sulla pelle. Attimi di vita dove ritrovare la serenità. Scrive:
“Avevo bisogno di quel verde e di quel sole, ieri sera. Ne avevo bisogno per ricordare a me stessa che la vita non è solo fatta di Manchester e Londra e Berlino e Bruxelles, ma anche di attimi in cui la serenità la si può trovare nel raggio di sole intrappolato nei fili di una ragnatela intessuta tra gli steli di due narcisi, una bellezza fragile, in mostra solo fino all’arrivo della prossima bufera.”
Per oggi ho finito, buona lettura!