Un weekend senza mio marito, un caldo terribile che ci ha costretti dentro casa, la voglia di fare qualcosa con il fresco della sera e la scoperta di un’escursione sensoriale guidata sulle nostre colline.
Questo ciò che mi ha portato a vivere una serata speciale insieme ai miei bimbi.
Sulle nostre colline d’adozione che hanno ancora tanti tesori da scoprire per i nostri occhi.
Siamo partiti nell’orario perfetto per ammirare il tramonto sulla vallata. Siamo in alto, con le dolci colline bolognesi a separarci dalla città.
Il tramonto è infuocato ed è il degno inizio di questa serata magica.
Finché c’è luce la nostra passeggiata viene accompagnata dai racconti e dalle spiegazioni scientifiche della guida sulle piante che incontriamo e sulla vita delle lucciole. Accattivanti per noi adulti, ma anche per i bimbi.
Poi, quando la luce del giorno sta per essere sostituita da quella della luna e delle stelle, un po’ di delusione. Perché la guida ci comunica che pochi giorni prima già in quel tratto c’erano tante lucciole. Che stasera non ci sono. Troppa siccità e siamo comunque verso il periodo finale di riproduzione delle lucciole. Ciò che dà origine a questo fenomeno della natura.
Proseguiamo, con un po’ di delusione nel cuore, fino a quella che lui chiama la “Galleria delle lucciole”, un tratto di bosco in cui i rami degli alberi si intrecciano su di noi nascondendo il cielo e le stelle.
Un istante affinché i nostri occhi si abituino al buio. E poi parte la magia.
Tutto intorno a noi ci sono piccole luci che si muovono in una danza ritmica e magica. Ormai eravamo preparati a non vederla e per questo lo spettacolo è ancora più bello.
Il nostro silenzio, i rumori della natura, il buio e la magia delle lucciole.
Le ho inseguite spesso da piccola nel boschetto vicino a casa. Le ho chiuse tante volte nelle mie mani bambine ed anche nei barattoli di vetro per godermi la magia per qualche tempo ancora.
Se ci penso le ho riviste poche volte nella mia giovinezza e nella mia età adulta. Me le ricordo tanto sono poche. In particolare ricordo una sera in Liguria, alla vigilia del matrimonio di un amico. Rientravamo alla casa che ci ospitava per mano, con mio marito, e nostro figlio dentro di me. C’era da salire un sentiero in un pendio e rividi lo spettacolo delle lucciole intorno a noi. Fu un momento speciale.
E speciale lo è di nuovo in questo bosco incantato.
È difficile lasciarlo e proseguire, ma la guida ci promette un altro momento speciale.
Arriviamo in una radura priva di alberi. Il bosco rimane intorno a noi. Ci invita a stenderci sui teli che abbiamo portato e a chiudere gli occhi. In silenzio. E i bimbi stranamente lo fanno senza chiedere nulla. La sua voce ci guida in un piccolo percorso di rilassamento. Alla riscoperta del contatto del nostro corpo con la terra. Ci fa visualizzare immagini dentro alla natura. L’unico rumore è quello del vento che soffia forte fra gli alberi. E che basta a farmi sentire così vicina alla natura. Poi la voce ci riaccompagna indietro in un percorso mentale per farci riaprire gli occhi.
Sento la testa pesante del mio piccolo a fianco a me e capisco che si è addormentato. Segno che ha seguito la voce ed il percorso anche lui. Lo sveglio, mi assicuro che anche l’altro lo sia e riprendiamo il cammino per tornare indietro.
Ora è molto buio e i bimbi hanno più timore a ritornare dentro al bosco. Si fanno prendere per mano, uno per parte, e camminiamo così, in silenzio stringendoci forte le mani. È una sensazione bella e piena.
La guida ci fa fermare un attimo prima della discesa per farci vedere le luci della città sullo sfondo. Dice che sembra così vicina da toccarla, eppure basta allontanarsi un attimo, concederci di farlo per ritrovarci immersi nella natura. Nel buio rischiarato solo dalla luna e le stelle e nel silenzio rotto solo dal rumore del vento. Questa è la sua riflessione per noi. Di cercare sempre, nella nostra vita frenetica, questo contatto con la natura.
Quando arriviamo di nuovo al parcheggio, ci invita a fare un cerchio tenendoci tutti per mano e a dire il nostro nome e la cosa che più ci ha emozionato. È quasi mezzanotte, siamo più di trenta ed i bimbi sono stanchi, temo sia troppo per loro ascoltare tante voci. E invece le parole che ci regala ognuno sono preziose.
Non ci conosciamo fra di noi, ma ognuno parla con il cuore in mano e senza imbarazzo. La guida ci dice che questo è l’ultimo suo regalo per noi: la possibilità di ascoltare le emozioni degli altri.
Ed è effettivamente bello.
Io dico che le mie emozioni sono state la magia delle lucciole ed il rumore del vento. Con i miei bimbi per mano.
Una serata davvero indimenticabile.