Ecco una nuova selezione dei post più belli dal mondo expat che racchiude tutto ottobre. Gli articoli sono in ordine di uscita:
“Due vite in una” di “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
Un post che ci racconta il rientro negli USA nella città d’adozione, dopo essere stata in vacanza in Italia. Che ci descrive bene questo continuo sentire di avere due vite. Diverse a seconda che si sia da una parte o l’altra dall’oceano. Scrive:
“L’anno di un emigrato all’estero è inevitabilmente scandito dai ritorni.
La cosa strana è che sono sempre ritorni a casa, però!
C’è la casa del cuore, quella delle origini e degli affetti più profondi e poi c’è la casa del presente, quella delle continue scoperte.”
“La bussola impazzita” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
Un bellissimo post in cui l’autrice ci guida attraverso i luoghi in cui è vissuta raccontandoci le sensazioni che ha sentito in ognuno di essi. In Italia e all’estero, fino all’ultima meta in Olanda. Passando dalla Spagna che tanto le ha ricordato l’Italia del Sud. Scrive:
“Vivere a Granada, se pur per un breve periodo, è stato un po’ come ritornare al grembo materno.
A quella familiarità delle strade, quella socievolezza della gente, quel vivere la vita a piccoli passi, pigri e assopiti, che caratterizza i territori baciati dal sole, come il paesino in collina in cui ho visto la prima luce e che ho dovuto salutare che ero ancora bambina.”
“I nervi (più o meno) saldi dell’expat” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice, espatriata in Angola e prima in Congo, ci racconta come non sia affatto facile passare dal trascorrere le vacanze in posti belli come Parigi o Capri, al tornare a vivere in Africa. Ciò che nei paesi civilizzati è normale, in Africa non è nemmeno un lusso, ma è proprio assente. Ti manca inevitabilmente, ma nello stesso tempo ti senti anche in colpa per sentire la mancanza di cose che lì sono solo futili dato che in molti non hanno nemmeno di che mangiare. Scrive:
“Perché nel passaggio da primo al terzo mondo rinunci a tante cose e ti scontri con altre più grandi di te. Allo stile di vita perso, però, dopo un po’ ci fai il callo che, sì, ogni tanto fa male, ma è pur sempre un callo. La tua nuova realtà, invece, talvolta brucia come una ferita aperta. Ed è in questo caso che servono nervi veramente d’acciaio.”
“Quel che resta della vita da expat” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal Mondo
Un post molto amaro in cui l’autrice ci racconta dei suoi due espatri, entrambi in Guatemala, paese d’origine del marito. Ci racconta la sconfitta di essere tornata in Italia dopo entrambi. L’ultima volta per la separazione dal marito che rende difficile un suo ritorno lì dove ha lasciato una casa e degli amici. Scrive:
“Non so se avrò mai il coraggio di tornare in Guatemala, per quanto mi manchino molte cose. Il ricordo del perché me ne sono andata con i miei figli brucia ancora troppo. Il Guatemala è il Paese del mio ex marito, con cui non riusciamo ancora ad intavolare una conversazione senza rabbia e rancore.
Il Guatemala è stato il teatro del mio sogno sconfitto. Sono partita per avere una famiglia più unita, sono tornata invece con la famiglia in pezzi”
“Tra Stoccolma e New York” del blog “Come sopravvivere in giro per il mondo:racconti di una famiglia itinerante” dalla Svezia
L’autrice ci racconta come ora il suo cuore sia diviso fra Stoccolma, dove si è trasferita da poco, e gli States, dove sono rimaste due delle sue figlie a vivere e studiare. Scrive:
“E poi c’è New York dall’altra parte del mare, quelle due giovani donne che tra alti e bassi se la stanno cavando alla grande, c’è un cuore che vacilla tra due mondi, il nostro destino continuo di avere sempre un po’ mente, piedi e sentimenti in posti diversi.”
Per oggi ho finito, buona lettura!