Sembra ieri che ti prendevo in braccio per la prima volta, piccolo e prematuro. Ed invece siamo già arrivati al tuo primo giorno di scuola elementare.
Un nuovo ciclo inizia e noi non siamo ancora riusciti a concludere del tutto il ciclo precedente. Non quello della materna che hai concluso felicemente qualche mese fa, ma quello che ti ha visto in difficoltà fin dal primo giorno di trasferimento in Italia dalla Thailandia.
Sono passati due anni e tu non ti sei ancora lasciato del tutto i tuoi problemi alle spalle. Ma hai percorso gran parte di quel cammino che ti riporterà alla spensieratezza. I primi passi sono stati lentissimi, ogni minimo cambiamento di routine o assenza di tuo padre, ti riportava indietro. Poi siamo andati faticosamente avanti e dal nostro viaggio in Kenya dello scorso dicembre hai iniziato quasi a correre su quel cammino verso la serenità.
L’estate, le vacanze e i continui spostamenti ti hanno un po’ frenato nel risolvere definitivamente la conseguenza del tuo trauma, ma non ci sono rimasta male perché l’avevo previsto.
Sul piano dell’indipendenza e dell’autostima però sei cresciuto tantissimo in queste vacanze. Hai fatto davvero passi da gigante.
Al villaggio in Puglia volevi stare con tuo fratello ed i suoi amici grandi che non erano così contenti di averti con loro, tuo fratello in primis. All’inizio ne hai sofferto. Poi piano piano con la tua dolcezza ed entusiasmo ti sei conquistato gli amici. Così tuo fratello ti ha dovuto accettare. Hai imparato ad andare a recuperare le cose sott’acqua con la maschera come loro. Tu che hai iniziato a nuotare da pochi mesi ed avevi fatto pochissima pratica.
Giravi solo per il villaggio “Tanto mamma io so già dove è tutto e non posso perdermi!” Tu che l’anno scorso eri la nostra ombra e dovevi sempre averci vicino.
Poi dai nonni in Calabria hai voluto rimanere a dormire per la prima volta dai nonni, cosa impensabile negli ultimi anni. La prima sera non ce l’hai fatta pur avendolo scelto tu. Non avevi il pigiamino perfetto per la notte a tuo dire e ti sei sciolto in lacrime e disperazione. Abbiamo capito che stavi chiedendo troppo a te stesso e ti abbiamo portato via con noi. La sera dopo hai voluto subito ritentare e ce l’hai fatta! Hai faticato ad addormentarti, ma per te è stato un grande passo. Avercela fatta come tuo fratello ed i tuoi cuginetti più piccoli.
Sei stato allegro e felice e a noi ci si riempie il cuore a vederti di nuovo, finalmente, come eri prima, in Thailandia.
Due settimane fa all’improvviso, prima di andare a dormire, mi hai detto: “Mamma io non mi sento pronto ad andare a scuola. Credo che non riuscirò a fare i compiti…”. Ho cercato di tranquillizzarti, ma temevo l’arrivo di questo ulteriore cambiamento.
Poi hai rivisto parte dei compagni al campo solare di settembre ed in un qualche modo sei tornato alla tua routine dove gli amici hanno un posto importantissimo. Ormai lo so che l’attesa a casa non va bene per te che finisci per rimuginare per ore, e così ti ho fatto frequentare il camp fino al giorno prima.
Il grande giorno alzarsi al mattino presto è stata dura e sembravi un po’ assente mentre ti preparavi ed anche nel viaggio in auto. Poi è bastato arrivare lì, vedere i tuoi compagni in cortile, per farti correre felice incontro a loro. Eri sereno, sorridente, euforico ed anche un po’ sciocco! Segno che tu stessi proprio bene. Eri orgoglioso che ad accogliervi per farvi entrare c’erano le classi quinte dove c’è anche tuo fratello. Poco importa che ti abbia guardato poco, a te bastava anche solo sapere che c’era.
Dopo la festicciola di accoglienza che la scuola vi ha fatto, vi abbiamo accompagnato in classe e tu ti sei seduto in prima fila accanto al tuo amico inseparabile. Senza nemmeno guardare che io ci fossi ancora.
Dopo tutti i pianti mattutini degli ultimi due anni di materna quando ci separavamo, non potevi farmi regalo più bello.
Alcuni bimbi nuovi piangevano, ma tu eri sereno, circondato dalle stesse mura e da gran parte dei tuoi affetti. E allora ho capito che il sacrificio che facciamo per mandarti nella stessa scuola, così lontana da casa, è stata la scelta giusta. Perché la cosa di cui hai più bisogno è la continuità. E i tuoi amici.
E ora vola piccolo mio, nella tua nuova avventura. Non importa che al tuo secondo giorno tu sia già a casa ammalato. Io ti vedo con il sorriso e questa è la cosa più importante.
Sono sicura che presto i tuoi problemi saranno solo un ricordo.