Sei una cosa molto preziosa e bellissima.
Così mi ha detto mio figlio ieri sera prima di addormentarsi, abbracciandomi stretta stretta.
Ed io mi sono sentita invadere di commozione perché forse una cosa così bella non me l’aveva mai detta nessuno. Senza fine, disarmante, dolce, tenera, non richiesta.
Di quelle che ti riempiono mente e cuore. Che ti fanno dimenticare tutti i sacrifici che fai per i tuoi figli. Tutte le ore non dormite e i tanti risvegli. Le ansie, le paure, le arrabbiature, le grida, i capricci, le negoziazioni, i guai da rimediare, le macchie da smacchiare, i giochi da rimettere a posto, le cose da ripetere all’infinito.
Tutto vale la pena per quelle parole lì dette da un viso d’angelo con la bocca a cuore.
E poi pensi che probabilmente non sarà sempre così. Forse arriverà il giorno in cui faticherà perfino a farsi abbracciare. In cui non ti vorrà al suo fianco.
Anche se ora ti ripete continuamente che vuole stare vicino a te tutta la vita.
E pensi che a volte vorresti proprio fermarlo questo tempo che corre così in fretta.
Anche se questo non è certo il periodo più facile vissuto con lui. Anzi è il più difficile.
E pensi a questi 10 mesi di difficoltà in cui un bimbo di 4 anni dovrebbe solo essere sereno e spensierato. Speri che presto non li ricorderà nemmeno più.
Dopo 10 mesi lui ha rivisto tramite lo schermo di un pc, il suo miglior amico thailandese.
Ne avevo molta paura perché il suo equilibrio è molto precario e, fino a questo momento, non avevamo la certezza che il rivederlo gli avrebbe fatto bene. Le sue reazioni davanti a foto e video non erano state molto confortanti durante questi mesi. Poi è successo che anche il suo amico ha manifestato forte il desiderio di rivederlo.
Quasi incredibile a 10 mesi di distanza e per un’amicizia sviluppata fra i 2 e i 3 anni.
E così si sono rivisti. Dopo le titubanze dei primi istanti si sono ritrovati come se niente fosse.
Nonostante la lingua, perché lui ha continuato la scuola internazionale e quindi ora parla inglese abbastanza ed invece Diego l’ha dimenticato a favore dell’italiano.
Hanno voluto vedere casa e giardino l’uno dell’altro. Hanno tirato fuori tutti i loro giochi dei supereroi, la loro grande passione comune. Si sono vestiti davanti al computer da Iron Man, Capitan America e Spiderman. Con tanto di maschere e scudi. Incredibilmente avevano gli stessi costumi e gli stessi modellini dei vari personaggi. Hanno giocato a distanza facendo fare ai loro eroi le stesse mosse. Hanno fatto finta di combattere come facevano allora.
Gli ha voluto far vedere che ha imparato ad andare in bicicletta senza le rotelle.
Sono servite due ore per cliccare sulla fine della video chiamata.
Nei giorni a seguire è stato molto felice ed euforico. Come dice chi ci sta aiutando, ha avuto la prova concreta che ciò che non vede più esiste ancora. Perché a quell’età le parole non hanno tanto significato se non si può né vedere né toccare.
Quando gli ho annunciato che provavamo a chiamarlo, mi ha detto: “Ma io l’inglese non lo so più”. Gli ho spiegato che poteva almeno mandargli un bacio e lui mi ha risposto tristemente: “Però non posso darglielo sulla guancia”. Lui che i baci sulla guancia non li dà mai e li butta solamente.
Non è stato necessario parlare la stessa lingua. Hanno passato due ore chiamandosi semplicemente per nome. Senza bisogno di altre parole se non il linguaggio degli occhi e dei gesti.
Forse è semplicemente il linguaggio dell’amore e dell’amicizia.
Inutile dirvi che è stato uno degli “incontri” più toccanti a cui abbia assistito.
Ora speriamo di continuare a fare passi in avanti.
7 thoughts on “Sei una cosa molto preziosa e bellissima”
E’ bellissimo che ci sia stato questo miglioramento e per un motivo simile.
Un bacio (lanciato) al tuo bimbo :*
Grazie tesoro… <3
Bellissimo questo incontro, dolcissime le tue parole e speriamo che i passi in avanti continuino.
Un abbraccio
Grazie Drusilla! Sì speriamo che piano piano le cose migliorino sempre più!
Ciao,
Mi hai fatto scendere qualche lacrima, siamo immensamente fragili davanti al l’innocenza dei nostri figli e al saperci “impotenti” difronte alla loro vita che avanza,nella quale vorremmo solo fargli accumulare ricordi e vissuti che per loro sanno di tana.
Un abbraccio
Cecilia
Anch’io ho pianto nello scrivere…
È vero, è anche quello che mi fa male: sapere che questi sono gli anni più spensierati e pensare che lui li sta passando anche soffrendo…
Grazie per queste belle parole.
Siamo mamme, per questo con le antenne della sensibilità potenziate.
La vita è fatta di fasi, alcune semplicemente si susseguono altre invece necessitano la ricerca di nuovi assetti. L’importante è la forza e l’energia che ci mettiamo dentro perché credo che i nostri figli filtrino la realtà sopratutto dalle nostre emozioni e dal nostro approccio alla vita e a agli eventi.
Ti auguro che tutto il cuore di giungere ad un nuovo ed avanzato punto di equilibrio a te e alla tua famiglia.
Con sentita simpatia
Cecilia