Oggi per le micro interviste ai Blog Italiani nel Mondo, torniamo ancora una volta a Londra. Mio ospite è infatti il blog “Alice Blossom”. Quando vedo nel mio ereader che c’è un suo nuovo post pubblicato faccio in modo di leggerlo in un momento di pausa e tranquillità perché so che questo mi catapulterà per qualche istante in un’atmosfera di poesia.
Lei racconta spesso attraverso bellissime immagini accompagnate da poche frasi mai scontate. Riesce con le parole a portarli lì, in quello spazio della sua mente dove ciò che vede è da lei interpretato. Poche parole volte a trovare il bello e la poesia, poche parole che spingono alla riflessione. Vorrei leggerla più spesso ed anche per questo mi faceva piacere sapere qualcosa in più. Lei, diversamente da alcune ospiti precedenti, ha rispettato l’impronta di questa intervista fatta di risposte concise e chissà perché non avevo dubbi in proposito!
♠ Come ti vuoi presentare?
Con un sorriso.
♠ Il perché del tuo espatrio?
Mancava un mese alla nascita di nostro figlio quando l’azienda per cui lavora il mio compagno fece questa proposta.
♠ Se dico “casa”, qual è la prima che ti viene in mente?
La prima casa non si scorda mai, quindi mi viene in mente quella in Liguria, dove sono nata. Da allora ne ho cambiate nove.
♠ La tua casa attuale la vivi come un transito o l’hai fatta tua personalizzandola?
Sebbene viviamo in un appartamento in cui non ci è permesso fare modifiche, considero questo il mio nido. La casa che abbiamo in Italia è arredata esattamente come volevamo, ma ormai estranea.
♠ Il tuo luogo dell’anima in Italia? Un luogo dove ti senti bene.
Ponte Milvio, Roma.
♠ Il tuo luogo dell’anima a Londra?
La Pagoda della Pace a Battersea Park.
♠ C’è una foto scattata da te o a te, appartenente alla tua nuova vita, che riveste un significato particolare?
Questa foto rappresenta un raro momento di calma. Serve a ricordarmi quanto sia felice in questo periodo, nonostante le difficoltà quotidiane e i sogni chiusi nel cassetto.
♠ Una cosa o un oggetto che ti segue in tutti i traslochi?
Un piccolo Buddha che mio fratello mi portò nel 2000 da un luogo meraviglioso, Dazu Rock Carvings, in Cina.
♠ L’abitudine a Londra che hai fatto tua?
Camminare per strada con la paper cup in mano. Molto utile se hai fretta e hai bisogno di scaldarti in inverno.
♠ L’abitudine italiana a cui non sai rinunciare nemmeno lì?
L’abitudine di pensare che, problemi a parte, il nostro Paese sia il piú bello di tutti.
♠ Cosa fatichi ad accettare di Londra?
Il vento.
♠ Affetti esclusi, cosa ti manca di più dell’Italia?
Il sistema sanitario
♠ Se immagini il tuo futuro, d’istinto, senza se e senza ma, dove ti vedi?
Tra 10 anni mi vedo a Roma, un po’ nostalgica degli anni londinesi, ma felice di essere tornata in Italia.
♠ Vuoi dire qualcosa per concludere?
Vivere all’estero non è mai facile, nemmeno in una città stimolante come Londra.
Grazie per averci fatto conoscere qualcosa in più di te!
Se ti sei perso le altre “Micro interviste” leggile qui:
La Micro intervista a “Still Words”
La Micro intervista a “Blu Indigo”
La Micro intervista a “Such an Amount of worse for you”