Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rassegna dei post più belli della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel Mondo”. Come sempre, in ordine di uscita:
♣ “Il viaggio perfetto” del blog “Ero Lucy” da Miami
L’autrice ci racconta il suo viaggio in Italia. Un viaggio ricco di emozioni, affetto ed incontri. Un viaggio speciale dopo tre anni che non ritornava in patria. Un viaggio per far finalmente incontrare sua figlia con la nonna. Scrive:
“Mia mamma, che ogni mattina arrivava presto per stare con bimba e che mi ha fatto domande che si era tenuta dentro per tre anni, perché certe cose possono essere dette solo guardandosi negli occhi.”
♣ “Staro Riga – Amo Riga” del blog “Estonian Adventure” dalla Lettonia
L’autrice ci parla di una passeggiata in una serata di festa in una Riga piena di luci colorate. Da quasi un anno si trova in questa città ed è tempo di un piccolo bilancio. Fino a qualche mese fa se ne voleva andare al più presto ed invece ora si scopre inaspettatamente innamorata di Riga. Scrive:
“Sto per compiere il mio primo Riganiversary ed è tempo di bilanci. L’anima sembra si sia placata qui, sulle rive del Daugava. Io inizio attivamente a sentirmi una Lettone DOC: amante ricambiata di Riga, con una sfumatura patriottica tipicamente lettone. E amante incondizionata, seppur critica, di questa società così imperfetta e complicata, sfaccettata e frammentata.”
♣ “One” del blog “Donna con Fuso” da New York
L’autrice scrive una poesia in rima per il primo compleanno di suo figlio. Una poesia da cui traspare allegria e gioia. Quella che lei prova ogni giorno accanto al suo piccolo. E c’è gioia nell’attesa che lui si svegli e veda tutte le piccole sorprese che gli ha preparato per dimostrargli il suo amore come sua madre l’ha dimostrato a lei. Scrive:
“La casa è un tripudio di palloncini e stelle filanti, pacchi dono e festoni colorati.
E io sono felice. Felice nell’immaginare la faccia che farà.
Vorrei che anche lui imparasse a dimostrare l’amore così: regalando magia.
Mia madre è stata capace di farlo con me. Gliene sarò eternamente grata.”
♣ “E’ tempo di migrare” del blog “Sogno Australiano” dall’Australia
L’autrice ci racconta delle sue esperienze lavorative in Italia e di come spesso si sia trovata davanti a situazioni dure da cui, pur se con grande difficoltà e momenti di sconforto, è sempre riuscita ad uscire a testa alta. Costruendo da sola tutto ciò che aveva raggiunto in Italia. Ora, che ha iniziato dal niente una nuova vita in Australia, è tutto cambiato. Lei non è più la donna forte e sicura di sé perché non ha quella padronanza della lingua inglese che le può permettere di tenere testa a chi la tratta male ingiustamente e che usa, proprio il suo limite linguistico, per mortificarla. Scrive:
“L’ho guardato negli occhi.
Ho aperto la bocca.
L’ho chiusa.
Ho abbassato gli occhi ed ho fatto come diceva lui.
Mi sono sentita una schiava.
Ho fallito su tutta la linea.
Mi sono sentita niente perche’ non ho saputo rispondere in inglese.
Non ho trovato le parole anche se tempo ne avevo.”
♣ “Vivere l’espatrio come una rinascita #animaecorpo” del blog “Se anche il ragionier Ugo espatria” dalla Germania
L’autrice affronta i punti principali e più problematici dell’espatrio, fornendo una serie di consigli utili soprattutto ad avere una visione chiara della realtà all’estero senza che questa venga contorta dalla nostalgia per il passato. Ci indica soprattutto la strada per avere un approccio giusto e corretto. Conclude scrivendo:
“Espatriare è anche doloroso, significa dover smontare tutte le convinzioni che avevamo imparando che il mondo è anche altro…lasciate in Italia i vostri schemi mentali e ridisegnate una persona nuova…che sicuramente diventerà una persona migliore…”
♣ “Ho comprato stasera…” del blog “Virginiamanda” dalla Svezia
L’autrice ci racconta che in una serata dai tanti pensieri ha sentito il bisogno di uscire da sola a passeggiare nella città, così come ha sempre fatto in passato nei luoghi in cui ha vissuto. Si rende conto però di non essere più la stessa, anche se forse in questa serata c’è una traccia dell’insicurezza di allora. E c’è qualcuno oggi che non la fa sentire sola come un tempo. Scrive:
“Sono tornata a casa dopo tre ore.
E in cucina ho trovato ad aspettarmi un mazzo di rose rosse.
E un biglietto che mi ricordava che sono amata.
Molto amata.”
♣ “Il post senza corona” del blog “The Queen Father” da Londra
Un post molto forte in cui l’autore “toglie la corona” e si sfoga contro coloro che prima gli hanno negato un’adolescenza normale denigrandolo e facendolo soffrire per la sua omosessualità ed ora si permettono di scrivergli, nei suoi spazi virtuali, di smetterla di sentirsi speciale e di continuare ad indignarsi ancora facendo la vittima. A loro risponde:
“Certo che sono solo omosessuale, lo sono SEMPRE STATO, ma visto che fino a l’altro ieri eravate voi a decidere di discriminarmi, di rendermi ‘categoria particolare’, di mettermi in una scatola di ‘deviati’, di usarmi come il soggetto di battute da caserma, adesso DECIDO IO quando smettere di indignarmi, quando farmi una risata e quando scendere dal piedistallo. Che poi non è affatto un piedistallo, imbecilli, ma un’armatura. E me la sono dovuta cucire addosso PER COLPA VOSTRA.”
Per oggi ho finito. Buona lettura!