Eccoci ad un nuovo appuntamento con la selezione dei post da me preferiti nella scorsa settimana dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
♣ “Quando torni?” dal blog “Flying Swallow” da Londra
Si intuisce che l’autrice ha finito di scrivere un libro e che questo fosse uno dei motivi per cui si era trasferita a Londra, ma alla domanda dei suoi affetti di quando sarebbe tornata, si trova a riflettere su un ritorno diverso. Capisce che per lei tornare non è tornare a casa in Italia, ma ritrovare se stessa e starci bene dentro ai suoi panni. Sentire di essere tornata nella casa costituita dalla sua mente o animo che si voglia in una condizione di benessere. E allora sì, è già tornata senza il bisogno di percorrere chilometri. Scrive:
“Perché il tornare non implica necessariamente voltarsi all’indietro e dirigere i propri passi verso la direzione di partenza. Riscoprirsi, mettere ordine, reinventare: anche questo può assumere le parvenze di un ritorno, quello che ha come meta non un luogo fisico, ma una condizione, quella di star bene con se stessi, ed un volto, il nostro.”
♣ “Perché semplice è l’amore e le semplici cose se le divora il tempo” dal blog “Migola” dagli Stati Uniti
Un post in cui l’autrice ci racconta di essere in grado di apprezzare le piccole cose della vita quotidiana, quelle che un momento ci sono ed il momento dopo non ci sono più, e di aver capito che questa sua capacità è un dono prezioso. Scrive:
“Tanti anni fa qualcuno mi disse che ero una semplice, per un attimo pensai che avrei dovuto offendermi, oggi, penso che è il più bel complimento che ho mai ricevuto.”
♣ “Francesca Cabaletti, storia di un’immigrata allo sbaraglio” del blog “Amiche di fuso” dal Mondo
Un lunghissimo, ma altrettanto emozionante articolo, dove l’autrice ci introduce e poi intervista, una ragazza italiana che con il suo compagno ce l’ha fatta, dal niente, a trasferirsi in Australia e a costruire il suo futuro lì. Un futuro che ha voluto ed ottenuto con caparbietà e tanta volontà, partendo dal fare i lavori più umili, senza mai dimenticare l’obiettivo finale. Scrive:
“Farete il tifo per questi due Italiani che ricominciano, dal basso, in un paese straniero, senza mai dimenticare di tenere il viso bello alto e di mirare alle stelle.
Per ricominciare da capo, per davvero e meglio di prima.”
♣ “Dividere o moltiplicare?” del blog “Non si sa mai” dal Texas
Su come l’amore di una madre non viene diminuito per il primo figlio all’arrivo del secondo, dividendosi fra i due, ma viene moltiplicato. Si rende conto che è difficile da capire per il suo primogenito e fino a qualche mese fa non lo sapeva nemmeno lei così bene come ora che lo prova. Scrive:
“Con la matematica non ci vado d’accordo, te l’ho spiegato subito quando eri molto piccolo a scanso di equivoci, ma una piccola regola almeno te la posso insegnare, l’amore non si divide mai, si può solo moltiplicare. Non farti troppe domande stavolta, credici.”
♣ “Cervelli in fuga… Ma da cosa?” del blog “I Cerruti in India… si trasferiscono negli States!!”
L’autrice, expat da tanti anni ed in luoghi diversi, ritiene che un incentivo non possa far rientrare in Italia quelli che vengono denominati, generalizzando, cervelli in fuga. Perché la maggior parte della volte non si espatria per fuggire dal nostro paese, ma per trovare una strada diversa, per l’eccitazione di intraprenderla con coraggio. Nessun incentivo di denaro può sostituire quel misto di curiosità e voglia di inseguire i sogni che ti dà provare a realizzarsi in un altro luogo. Scrive:
“L’espatrio è una scarica di adrenalina dettata da un salto verso ciò che non si conosce, è la voglia di mettersi alla prova e toccare il limite, è il bisogno di scoprire che si è capaci di mettersi in gioco. Rimanendo nello stesso posto e nella stessa vita non si potrebbero mai raggiungere gli stessi risultati, ma non perché il nostro Paese non può darci delle cose, semplicemente perché il nostro Paese e il nostro e questo è un limite già di per sé.”
♣ “La casa nei monti” del blog “Alice e la Bestia” dalla Francia
L’autrice porta il figlio nella casa dei ricordi, quella nei monti appartenuta ai suoi nonni dove lei ha passato tanti momenti spensierati della sua infanzia. E spera di riuscire a trasmettere qualcosa del suo passato al suo bimbo così come di aggiungere altri ricordi degni di essere ricordati con la dolce nostalgia che lei prova ora. Scrive:
“Alice ci porta lo Gnomo e spera.
Spera che, ovunque lo porti la vita (beh, al momento al timone esistenziale c’é solo l’irresponsabilità e la precarietà dei suoi genitori), lo Gnomo trovi nella Casa tra i Monti terreno fertile per seminare ricordi, coltivare memorie e venire a raccoglierle a piene mani, prima o poi, quando vorrà. Come fa lei da ormai 34 anni.
Sarebbe un bel dono.”
♣ “Che fatica i sogni fuori dal cassetto (di sudori ed altre difficoltà)” del blog “Elena Torresani” da Londra
L’autrice ci racconta che ha sempre avuto una brutta opinione di chi aspira al posto fisso, impiegandosi poi in una professione che manterrà per tutta la vita. Che si accontenta anche se non ama il proprio lavoro. Lei oggi, che il lavoro fisso l’ha lasciato da qualche mese per rimettersi in gioco all’estero, è arrivata a capire chi ambisce ad una vita senza cambiamenti purché facile e senza scossoni. Perché l’espatrio le ha portato sì una bella scarica di adrenalina per aver iniziato a provare a realizzare i suoi sogni, ma quanto le è costato e le sta ancora costando! Ma a volte si nasce fatti apposta per provare a ricorrerli quei sogni e non si può proprio rimanere fermi. Scrive:
“Oggi invidio chi trova la felicità nell’immutabilità, perché a dispetto degli insegnamenti che ho ricevuto (“trova un posto sicuro e non mollarlo più”) e nonostante gli esempi che ho avuto di fronte, io sono cresciuta storta e c’ho quella cosa dei desideri che mi fa correre.”
Per oggi ho finito, buona lettura!