Eccoci ad un nuovo appuntamento con la mia personale selezione degli articoli più belli della scorsa settimana dai Blog Italiani nel Mondo. Come sempre in ordine di uscita:
♣ “Keine Sorgen, tudo passa” del blog “Un alnaider a Berlino” dalla Germania
Questo bellissimo post ci parla di un itinerario di viaggio attraverso il Portogallo. Non il classico reportage, ma un racconto per sensazioni suscitate dai luoghi e dalle persone incontrate. Un viaggio bellissimo che l’autrice vela di malinconia perché, ci spiega, non si sente del tutto a posto. Scrive:
“Che non sono al cento per cento si capisce da come scrivo malinconica queste righe ma questo non riduce la gioia per questo viaggio e per la vicinanza e l´amore che ricevo dalle persone che ne hanno fatto parte. Allora cerco di contare le tonalità di blu che i miei occhi han visto perché è così che tutto passa. Passa tutto come il brutto tempo e le nuvole nere che se arrivano cosí cariche di pioggia è solo per rendere la natura ancora più verde e poi andarsene via.”
♣ “Dove ti senti a casa” del blog “BecauseWeNeverGiveUp” da Londra
L’autrice si interroga sul perché soffra di quell’insolita predisposizione d’animo che spesso chi decide di vivere altrove ha. Quelle sensazioni e inquietudini che ti spingono a pensare di cambiare di nuovo destinazione dopo che ti sei assestato in un luogo. Scrive:
“A volte mi chiedo cosa c’è di sbagliato in me? Ovvio adoro viaggiare, come milioni di persone, ma non per questo devo essere una vera e propria nomade. Cosa mi spinge a girovagare in questo modo? Che cosa sto cercando? E soprattutto cosa continuo a non trovare dovunque io vada?”
♣ “Ieri, un anno fa” del blog “Luana Abroad” dall’Inghilterra
L’autrice, ad un anno esatto, dalla sua partenza per una nuova vita in Inghilterra insieme al suo compagno, ripensa a come si sentiva quel giorno e a come si sente diversa oggi da allora. Scrive:
“Ieri, un anno fa, è sbocciata una nuova Luana. Più matura, più adulta, più consapevole delle sue capacità. Una Luana che qualche anno prima non avrebbe mai avuto il coraggio di buttarsi in un’avventura del genere ma che grazie alla stima e alla fiducia per il suo compagno ha deciso di vivere la vita nel pieno del suo significato.”
♣ “Mancanza temporale” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
Un piccolo post di quella che io personalmente ritengo una delle autrici di blog più originali come stile di scrittura. Anche il sentire la mancanza di un temporale estivo italiano, così diverso dalla pioggia di routine della Scozia, e ricordarne il prima, diventa poesia grazie alle sue parole. Scrive:
“L’attesa è l’unico crescendo perché poi succede e basta, temporale è un’azione che non temporeggia, che non inizia a fare. Il temporale o lo scappi o lo stai a guardare e quando succede ci si fa tutti vicini, si torna uomini della caverna come molti millenni fa, suscita ancora stupore.”
♣ “Homesickness. Impariamo a conviverci.” del blog “Amiche di fuso” dal Mondo
Renata è una expat convinta perché è felice della sua nuova vita e, soprattutto, delle possibilità che sta dando ai suoi figli. Pensava anche di essere preparata alla nostalgia, ma capisce invece ora che, finché non la provi davvero, non puoi veramente sapere che cosa sia quell’insieme di sensazioni che ti attanagliano il cuore. Scrive:
“Ogni tanto speri almeno nell’arrivo di in un pacco o di una lettera. Che spesso non arriva. E allora devi cominciare a vivere una nuova vita. La tua nuova vita. Devi cercare di non pensarci. Di farti scivolare addosso queste cose. Devi imparare a convivere con quel brutto omino nero che tieni nascosto in un angolo di te, ma che ogni tanto deve uscire a fare quattro passi sulla tua anima.”
♣ “La faccia di chi ha fame” del blog “Slicing potatoes” dal Canada
Oggi vi segnalo anche un post insolito per questa selezione, ma che mi ha colpito per le bellissime parole che l’autrice ha scelto di citare, quelle di Papa Francesco, e per la selezione di immagini che è stata fatta, più eloquenti di tante parole. E, per una volta, riporto quindi, oltre ad un piccolo passo, anche una delle foto che illustrano le parole dell’autrice:
“Altre facce di chi ha fame nel Bronx, dove ali e cosce di pollo fritto della famosa catena riempiono (per modo di dire) le pance di una famiglia.”
♣ “Vista da lontano…” del blog “I Cerruti in India si trasferiscono negli States” dalla California
Un chiaro post di sfogo dopo i brutti fatti di Milano da parte di chi, stando all’estero da tanti anni, si trova più spesso a dover giustificare i brutti fatti che avvengono in Italia piuttosto che commentare quelli di cui sentirsi fieri. Scrive:
“E non mi si dica che succede ovunque, perché non è una giustificazione….non mi si dica che si tratta di un gruppetto, perché non cambia nulla, anche se era un gruppetto, ha fatto quello che non doveva fare nel momento in cui le immagini che dovevano arrivare e rimanere impresse in giro per il mondo erano gli occhi sorridenti della gente che muoveva i primi passi nell’expo 2015, accompagnati dalle note della Turandot….”
♣ “Ehi tu delusa…attenta che chi troppo abusa” del blog “Virginiamanda” dalla Svezia:
Un piccolo post dell’autrice per ricordare a sé stessa anche in quali modi di rapportarsi l’un l’altro, si nasconda l’amore che sta vivendo. Scrive:
“E mi ricordo così, di colpo, di quanto sia diversa questa coppia dove mi trovo, questa storia che mi vede co-protagonista, di quanto sia facile parlarsi senza farsi male, di come si risolvano senza feriti i problemi, di come riusciamo a volerci bene senza passare per il volersi male.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
4 thoughts on “Top Post dal mondo Expat #27.4.15”
Grazie per aver riportato le parole e le foto sui volti di chi ha fame.
Molto belle davvero le parole di Riru sul temporale. Adesso vado a scriverlo anche a lei.
Grazie a te per aver messo insieme parole e immagini così significative.
Ciao Federica, grazie per scrivere spesso cose belle su di me! Mi piaccio molto di piu’ da quando mi leggi tu 😉
Grazie a te Riru! sai che ho un debole per il tuo modo di scrivere ed è sempre un gran piacere poterti leggere…
Non credo di avere grandi meriti, la verità è che spesso fatichiamo a vedere il bello che c’è in noi e ci soffermiamo più sulle nostre mancanze…