Eccoci al consueto appuntamento del lunedì con i post più belli della scorsa settimanali Blog Italiani nel mondo. Una selezione ricca di articoli quella di oggi, come sempre in ordine di uscita:
♣ “29 febbraio [4 anni dopo]” del blog “Il frutto della passione” dal Brasile
Sono passati 4 anni dalla nascita del suo blog e l’autrice ci scrive quanto le è servito scrivere in questo suo spazio di quelli che sono stati gli anni più straordinari, nel bene e nel male, della sua vita. E, a posteriori, capisce bene chi l’ha spinta ad iniziare a scrivere e ad affrontare una vita così sopra alle righe. Scrive:
“Tutto è partito da lì, da quegli occhi di bambino nato circa due mesi prima e che io avevo riconosciuto, pur non potendolo ancora chiamare Mio. Mio figlio, il mio nuovo mondo, ha dato origine alla mia esistenza. Lui ha messo al mondo me donandomi nuovo respiro e cominciando ad insegnarmi a vivere, giorno dopo giorno, in ogni nostra esperienza insieme. Insieme, da allora è così che siamo io e lui, giorno dopo giorno dopo giorno.”
♣ “Da dove viene la forza” del blog “Trent’anni e qualcosa” dalla Spagna
L’autrice si sfoga contro tutti quei commenti che riceve da tante persone sul fatto che non abbia un lavoro dipendente, una situazione lavorativa stabile e sicura, una relazione di coppia. Lei è invece convinta del percorso fatto perché si sente libera e non costretta in una vita che la faceva stare male. Trova quindi la forza di rispondere. Scrive:
“È la stessa forza che passa sopra i commenti di chi pensa che alla mia età – trent’anni e qualcosa – la vita dovrebbe essere diversa, stabile, sicura, determinata. Una vita in cui magari dobbiamo mantenerci attaccati al lavoro sicuro anche se ci fa schifo, la relazione di coppia sfilacciata che è più un rimpiazzo per non stare soli, la città che sentiamo annullarci nel suo anonimato, quell’impressione di annichilimento dei giorni che vanno avanti uguali fino al prossimo fine settimana.”
♣ “Expat life: quando la lontananza fa male” del blog “The womoms”
L’autrice ci parla di come sia difficile ogni volta tornare nella casa vuota della propria città d’adozione dopo essere stati in famiglia in Italia e di come sia triste lasciar ripartire i propri cari dopo che sono venuti a trovarci riempiendo le nostre case di affetto. Scrive:
“Ci abituiamo alla solitudine con la stessa naturalezza a cui ci abituiamo alla presenza dei nostri cari quando vengono a farci visita. Come se ci fossero sempre stati.
La cosa più brutta, però, sono le partenze: sono quelle case vuote a cui torniamo, quel silenzio pesantissimo spezzato solo dal ticchettio delle lancette di un orologio”.
♣ “Amicizie in espatrio: i locali e gli altri” del blog “I Cerruti in India si trasferiscono negli States” dagli Stati Uniti
L’autrice ci racconta la sua esperienza nel campo dell’amicizia nella vita all’estero. Su come non sempre sia positivo continuare a frequentare solo i connazionali o la comunità degli espatriati. Perché se non si cerca, nonostante le difficoltà che certo ci sono, di farsi amicizia fra gli abitanti del posto, si rischia di non integrarsi mai davvero nella patria di adozione. Scrive:
“Lo sforzo lo dobbiamo fare solo noi, siamo noi quelli che arrivano e devono ricostruire un quotidiano fatto di persone nuove da conoscere pian piano… certo c´è uno sforzo da fare dal punto di vista linguistico e anche culturale, ma alla lunga per sentirsi veramente integrati è l´unica via possibile: far parte del posto tra chi, dove viviamo, ha radici profonde, non come le nostre spesso molteplici e appoggiate in posti diversi.”
♣ “L’attimo prima del salto #expat” del blog “Se anche il ragionier Ugo espatria…” presto da Vienna
L’autrice e la sua famiglia si stanno preparando al loro secondo espatrio dopo essere tornati in Italia e non essere riusciti a ricostruirsi un futuro. Nonostante non abbiano nessun dubbio questa volta che sia la scelta giusta, le emozioni contrastanti non mancano. Scrive:
“Sì, l’attimo che precede il salto è sempre saturo di emozioni contrastanti, tante, troppe. Sono queste sfumature dell’anima che rendono unica l’esperienza dell’espatrio, sono queste oscillazioni dell’umore che a volte rendono difficile anche muovere un piede per seguire l’altro.”
♣ “Quando dirsi addio è difficile” dal blog “Madre in Italy” dal mondo
L’autore, espatriato in Australia, ci racconta le sue sensazioni al momento della ripartenza dall’Italia dopo aver trascorso le vacanze circondato dall’affetto di amici e famigliari. In questo viaggio ha capito che non ha senso cercare di non concedersi la nostalgia che ogni tanto si affaccia. Scrive:
“Dopo quei momenti, appena tornato in Australia, mi sono convinto che non posso e non devo nascondere la nostalgia che ho verso la terra dove sono nato, verso i miei amici, la mia famiglia, gli odori, la lingua, il cibo e il buon vino e, anche se sono moooolto incazzato con tutti quelli che mi hanno costretto ad allontanarmi per cercare una vita migliore, sono e sarò sempre un italiano! Un italiano all’estero! Un expat, come molti dicono.”
♣ “Il mio primo Londraversario” del blog “Elenatorresani” da Londra
L’autrice fa un piccolo bilancio dopo il suo primo anno a Londra. Indubbiamente positivo, anche se delle difficoltà ci sono state perché un periodo di adattamento è inevitabile e, anzi, la riuscita di un espatrio passa proprio dal saperlo accettare. Scrive:
“Personalmente, sono stata talmente risucchiata dalle dimensioni, temporali e spaziali, di questa città e dall’adattamento alla nuova realtà che non ho più avuto un’idea o un pensiero smarcante per molto tempo. Da pochissimo ho ricominciato a creare, proporre, evolvere.
Il cambiamento ha un proprio metabolismo e, se non fossi stata pronta ad accettarlo, sarei rimasta a casa circondata da tutte le mie certezze.”
♣ “Proviam” del blog “Sogno australiano” dalla Scozia
L’autrice ci racconta del suo nuovo lavoro in una clinica in cui si occupa di 4 ragazzi con danni cerebrali irreversibili. Di come aveva pensato di non potercela fare ed invece ha scoperto , grazie a loro, risorse che non sapeva di avere. Scrive:
“Quello stesso giorno, il primo , e’ scattato qualcosa il me, ho iniziato a sorridere come credo di non aver mai fatto in vita mia.
A mostrarmi entusiasta per le piccole cose, per le loro autonomie, e’ tutto un well done quando lavoro.
E non fingo, esce tutto da solo.
Cose che non sapevo di avere.”
♣ “Amiche da grandi” del blog “Non si può tornare indietro” dalla Spagna
L’autrice ci racconta della triste scomparsa di una sua alunna, anzi, di una sua alunna che era diventata anche e soprattutto un’amica. Che la considerava una guida e che le raccontava di come anche lei cercasse sempre di migliorarsi in quel cammino di insegnante che aveva intrapreso a sua volta. Scrive:
“Respiro forte e cerco di farmi entrare nei polmoni tutta la vita che tu non hai più, penso ai bimbi della tua classe e a chi gli racconterà che la loro señorita non tornerà. Vorrei essere io, vorrei prendere quella scimmia di peluche che avevi comprato dopo le nostre chiacchiere didattiche, e che mi avevi portato in classe per farmela conoscere, perché sarebbe stata la vostra mascotte, il vostro rituale speciale.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
Immagine presa da qui
2 thoughts on “Top post dal mondo expat #29.2.16”
Finalmente sono riuscita a leggere tutti i tuoi top post dal mondo expat: semplicemente meravigliosi!
Grazie!
Grazie, sono contenta che tu abbia apprezzato la selezione!