Sono in ritardo con l’appuntamento settimanale della selezione dei post più belli dei “Blog Italiani nel Mondo”, ma rientrare in Italia e riprendere in mano tutto si sta rivelando più complicato del previsto. Nei prossimi giorni vi racconterò le mie sensazioni, intanto ecco gli articoli che più mi sono piaciuti, come sempre in ordine di uscita:
♣ “Passo dopo passo” del blog “C’est la vie” dall’Olanda
In questo bel post l’autrice ci racconta cosa l’ha portata a lasciare l’Italia e trasferirsi in Olanda. E disegna mentalmente diverse fasi del suo percorso che l’ha vista prima cercare di adattarsi ad un luogo a cui non sentiva di appartenere pur essendoci nata e vissuta, poi decidere di spiccare il volo ed andarsene ed infine veder rinascere se stessa, passo dopo passo, nella sua nuova vita. Scrive:
“Per tutta la vita ho vissuto in un contesto sociale mentalmente castrante e senza sfumature, la vita di paese è così, tutti giudicano tutto e se senti di non appartenere a tutto ciò hai solo due scelte: diventare invisibile o scappare a gambe levate il più lontano possibile senza mai voltarti indietro. Io ho fatto entrambe le cose, per anni mi sono nascosta, ho nascosto il mio essere e i miei desideri dietro un velo di comportamenti e scelte preconfezionati e accettati dai canoni sociali e alla fine non sapevo più quali erano i miei sogni, non che non ne avessi, ma semplicemente non li ricordavo più, mi ero nascosta così bene e tanto a lungo da non riuscire più a guardarmi dentro…”
♣ “Lingua e memorie” del blog “Una alessandrina in America” dagli Stati Uniti
L’autrice ci racconta una bella storia ed un sogno che lei ha, in un certo qual modo, contribuito a realizzare. Il sogno di un emigrante italiano in America che desiderava tornare almeno una volta nella sua terra e che purtroppo è morto senza poterlo realizzare. Un sogno che è stato preso in custodia da suo figlio che è volato in Italia a vedere il luogo dove aveva vissuto il padre prima di emigrare. Una Italia che lo ha accolto con l’ospitalità che davvero caratterizza noi italiani. Scrive:
“Si`, orgoglio per la mia terra italica e la sua popolazione, che ha fatto festa ad un figlio partito e ritornato. La gente italica che non ha bisogno di tante parole, ma i cui abbracci fanno sentire un calore che scalda il cuore. La gente italica che condivide cibo e vino e fa sentire a casa. “
♣ “Effetti collaterali dei farmaci e pensieri cupi…” dal blog “Migola” dagli Stati Uniti
L’autrice è reduce da una reazione allergica per la puntura di un’ape e si sente invadere da pensieri relativi alla memoria di avvenimenti e storie che costituiscono il patrimonio che ognuno di noi ha da trasmettere. Quella che prova è forse paura che di lei non rimanga nulla. Un tempo si raccontava tanto e si tramandava di generazione in generazione. Oggi è tutto così rapido che pare impossibile che possa rimanere qualcosa di noi nei racconti e nei ricordi dei nostri cari che ci sopravviveranno. Scrive:
“Il vero ricordo, quello che diventa parte del proprio DNA ha invece bisogno di molto tempo, di ripetizione, di condivisione di pancia, di stupore, di tenerezza, di occhi grandi che seguono la danza delle labbra di parole già sentite almeno venti volte sempre uguali.”
♣ “Nuiok. Preludio” del blog “Qui (non è) Taipei” dagli Stati Uniti
L’autrice ha appena lasciato il Canada per trasferirsi a New York. In Canada aveva trovato la sua dimensione perfetta e, nonostante la bellezza della nuova destinazione, questo spostamento le pesa tantissimo. Scrive:
“Bene, per me questo trasferimento è stato, e lo è tuttora, il più difficile dei tre. Lo è perché mi sono lasciata alle spalle una vita che adoravo, una casa meravigliosa, ma soprattutto delle persone fantastiche che sono diventate, presto, la mia famiglia ed uno straordinario punto di riferimento e di appoggio.”
♣ “Meditare per trovare la pace” del blog “La casa nella prateria” dalla Francia
L’autrice ci parla della meditazione e del fatto che serva per portare la mente dove vogliamo noi. È interessante perché ci fa riflettere su quante volte non riusciamo a non pensare ad una persona che ci ha fatto del male e che noi non sopportiamo e non ci rendiamo conto che in questo modo siamo noi stessi a permetterle di continuare a farci del male. Scrive:
“Il distacco fa svanire la collera, alleggerendo il nostro stato d’animo. Essere arrabbiati è come ingerire del veleno e aspettarsi che sia l’altro a morire. La collera nuoce ad una persona sola: quella che la prova. Quando impariamo a lasciarla andare, siamo liberati.”
♣ “Crescere senza preconcetti” del blog “Non passa nada, mamá!” dalla Spagna
L’autrice ci parla di come affronta con suo figlio il concetto di diversità, con semplicità e fantasia. Senza porre l’accento sul perché una persona ha un colore di pelle diverso dall’altra, ma giocando sulla sua provenienza da un altro luogo. Se non siamo noi adulti a farli soffermare sul colore della pelle, i bimbi non se ne accorgono neppure o, perlomeno, la considerano una caratteristica al pari del colore dei capelli o degli occhi. Scrive:
“Cosí che come sul sesso, anche sul colore della pelle non do spiegazioni che lui non potrebbe capire. Perché le domande arriveranno, con il tempo, ed allora le spiegazioni saranno adatte alla sua etá. Peró vedere che per ora sta crescendo libero da pregiudizi mi consola e mi fa capire che, come sempre, tutti i pregiudizi dei bambini sono creati dagli adulti.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
4 thoughts on “Top Post dal mondo Expat #6.7.15”
Come sempre, mi ripeto, sei una lettrice attentissima e che coglie sempre perfettamente l’anima del post che propone. Entri in sintonia con gli altri attraverso la lettura e sa,i in poche righe, riassumere l’essenza del post. Grazie mille.
Non potevi dirmi cosa più bella…
un abbraccio
Concordo e condivido quello che ti ha scritto Migola e poi fa sempre piacere essere nella tua lista. Ti ringrazio di cuore.
🙂
un abbraccio