Ecco i post più belli dai Blog Italiani nel Mondo della settimana del 12 Dicembre, come sempre in ordine di uscita:
“Ispirare ovvero soffiare dentro” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci racconta come, prima di lasciare l’Italia, abbia trovato coraggio leggendo storie di chi prima di lei l’aveva fatto. Ed è felice ora, con i suoi racconti, di poter essere d’ispirazione per altri a trovare il coraggio per lasciare tutto e partire. Scrive:
“Se la mia storia ha ispirato altre persone ne sono ben contenta, e non tanto perchè questo faccia di me una donna speciale: mi considero un essere umano con i suoi pregi e i suoi difetti, con la sua luce e la sua oscurità. Ma sono anche una persona che ogni volta che è caduta si è rialzata, sempre.
Mi fa piacere se qualcuno, grazie alla mia storia, ha trovato la forza di partire, di cambiare la propria vita, di spiccare il volo.”
“Sopravvivere all’essere donna in India” del blog “Sopravvivere in India” dall’India
L’autrice ci parla della situazione delle donne in India. Di come quasi ogni diritto, normale per noi occidentali, a loro sia negato. Difficile far cambiare le cose quando questa mentalità è ancora così diffusa. Nel nostro piccolo, non sono tante le cose che possiamo fare, ma sono comunque importanti. Scrive:
“In questo clima di impotenza cosa possiamo fare noi espatriati, o noi donne del cosiddetto “primo mondo”? Possiamo dare il buon esempio, sempre continuamente, costantemente, dobbiamo dimostrare che un altro mondo è possibile.
Un mondo in cui le donne e gli uomini vivono serenamente, un mondo in cui la donna non deve essere relegata a semplice schiava della casa, obbligata a sentirsi appagata in quel ruolo, sminuita se non ha figli, se non decide di sposarsi.”
“Il rientro. Lettera aperta da Simona” del blog “Amiche di fuso” dal mondo.
L’autrice ci racconta che è tornata a vivere e lavorare in Italia, dopo tanti anni passati all’estero in diverse nazioni. Ci spiega che, come non è facile decidere di lasciare la propria nazione e ricostruirsi una vita altrove. Ma non è facile nemmeno tornare dopo essere stata un’espatriata. Perché vivere fuori ti cambia molto. Scrive:
“Sono tornata da veramente pochissimo e non voglio fare gli errori che ho sempre fatto, anche come expat, quindi mi alzerò e cercherò i lati positivi del mio nuovo Paese di accoglienza che guarda caso corrisponde a quello di nascita. Il caffè, il cibo, la cultura, le passeggiate, i milioni di paesaggi diversi, gli affetti vicini che sì, forse non mi capiscono fino in fondo, ma forse nemmeno io capisco loro. Essere expat te lo porti per tutta la vita, l’unica cosa che vorrei dire é che non é mai così semplice come ci aspetta, né per un verso né per un altro.”
“Una nonna ti salverà” del blog “Mammitudine” dall’Austria
L’autrice ci racconta che ha partecipato ad un incontro dell’Onu sui bambini soldato che l’ha veramente sconvolta e rattristata. Un giudice ha fatto poi presente che, quando questi bimbi, vengono sottoposti ad un processo, possono richiedere di essere accompagnati da una persona di fiducia ed è emerso che spessissimo questa persona è la nonna. Non può che riflettere su quanto lei ed i suoi bimbi siano fortunati rispetto a quei bimbi e prepararsi all’arrivo della nonna, persona “di fiducia” anche per loro. Scrive:
“Poi penso ai miei bambini, a tutte le fortune che abbiamo, a quanto io debba – come obbligo morale – apprezzare molto di più tutto quello che ho. Non solo a Natale, o dopo aver letto le notizie dal mondo o aver visto video inquietanti, sempre.”
“Grazie” del blog “Sogno Australiano” dalla Scozia
L’autrice ci racconta come, finalmente, si senta a suo agio al lavoro, con un piccolo gruppo di colleghi. Con il quale è nata complicità ed un senso di team che la fa sentire grata. E di come sia felice di aver fatto grossi progressi con l’inglese che le permette ora di esserci davvero. Scrive:
“Credo che non si aspettasse niente di diverso da me ma io capivo il 30% di quello che diceva e non avevo le risorse per “esserci” con il linguaggio.
Ora ci sono.
E’ stato faticoso arrivare fin qua ma che bello.”
“Perché non è vero che io non ce la posso fare” del blog “50 sfumature di mamma” da Panama
L’autrice ci invita ad avere fiducia in noi stesse e a non dire mai: “Non ce la posso fare!”. Perché, anche se le difficoltà sembrano insormontabili, alla fine, le donne riescono sempre a trovare risorse per farcela. Scrive:
“Dovete solo darvi fiducia, dovete ascoltarvi, fare le cose con i vostri tempi. Avere paura, se ne avete, perché è normale avete paura, e parlarne con chi vi vuole bene (e solo con chi vi vuole veramente bene, senza perdere tempo altrove). Dovete credere nelle vostre capacità ed affrontare ogni cosa a piccoli passi, ricordandovi che tutto, prima di voi, l’ha già vissuto qualcun altro e ce l’ha fatta.”
“Mappe per nonni (e cugini) perduti” del blog “The Italian Wife” dalla Spagna
L’autrice ci racconta come è difficile la visione geografica di sua figlia rispetto alla sua che, a vent’anni, credeva che il mondo fosse racchiuso in un’area geografica che a lei sembrava grande, ma era davvero ristretta. Scrive:
“Questo era il mio “senso per la geografia” quando avevo 20 anni, nonostante i miei genitori mi avessero portato abbondantemente in giro per il mondo prima di allora. Ma a 3 anni, l’età di mia figlia adesso, la mia geografia era ancora più striminzita, aveva come centro il giardino di casa mia, nella cooperativa Aquilone di Avellino, e al massimo arrivava a Sant’Angelo a Scala (dove, si narra, avevamo un castello, ereditato già in macerie), a Napoli e Benevento per via delle origini familiari e la fine del mondo era la Marina di Tortora, dove avevamo una casa al mare e dove, in effetti, c’è un lungomare che finisce nel nulla.
La geografia di mia figlia, invece, è un po’ più complicata e necessita manutenzione, aggiusti, ricapitolazioni.”
“Il vizio di parlare a me stessa” del blog “Au vent mauvais” dalla Francia
Un post dalla scrittura raffinata in cui l’autrice ci racconta di come, piano piano, stia ritornando a scrivere. Una passione interrotta dal suo essere diventata madre. Per la quale ha sempre meno tempo impegnata a viversi il quotidiano da neomamma. Scrive:
“Scrivo lontano dal clamore delle pubblicazioni, dall’ansia di esserci, nel silenzio di pochi istanti di calma nella giornata. Cerco di fissare un’idea quando arriva inaspettata e, se non ho con me nessun pezzo di carta, mi ci aggrappo con tutte le forze per non farla scappare. Scrivo poche righe ma sempre più spesso, l’intuizione di una storia, il baluginare di un personaggio, un gesto, l’inclinazione di una battuta, il ritmo di un dialogo.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
2 thoughts on “Top post dal mondo expat #12.12.16”
Ottimi consigli di lettura 🙂
Grazie Valentina e ben tornata! Mi sa che mi sono persa il tuo nuovo sito perché vedo che è cambiato il nome. Provvederò al più presto a venire a scoprirlo…