Ecco la mia selezione dei post più belli dai Blog Italiani nel Mondo della settimana del 16 Gennaio, come sempre in ordine di uscita:
“Cosa ho trovato nella mia valigia da migrante” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice è alla conclusione del suo terzo anno di espatrio in Francia e per lei è tempo di bilanci. Ci racconta quanto ha costruito finora e i motivi che la spinsero a partire allora. Scrive:
“E allora meglio non sognare, il risveglio ogni giorno era troppo doloroso. Meglio imparare a vivere alla giornata, accontentarsi di arrivare a casa la sera e chiudere la porta a tripla mandata quando eravamo tutti e tre insieme, questa era la “felicità”.
Tutto questo mi andava stretto, enormemente stretto, come una taglia 42 a una taglia 50.
Non restava che fare le valigie per andare alla ricerca.”
“Lasciare San Francisco” del blog “Living in California: that’s culture shock!”
L’autrice ci racconta il momento in cui hanno chiuso definitivamente la porta della casa che li aveva accolti e visti crescere a San Francisco. Per partire per Los Angeles ed affrontare una nuova vita. Un addio molto doloroso. Scrive:
“E quando chiudi il cancello alle tue spalle così, sapendo che quella è l’ultima volta che lo farai e sapendo che hai lasciato dentro degli spazi per te così familiari ma che non rivedrai più, il tuo cuore piange lacrime amare, lacrime che quel giorno, nel buio, si sono mescolate alle gocce di pioggia che cadevano veloci sul cemento. ”
“Luce” del blog “Bellezza rara” dal Lussemburgo
L’autrice ci racconta che ha preso la decisione di farsi distrarre meno dalla sua curiosità di fatti e vite altrui. Perché quello che vuole godersi maggiormente è il presente ed ha bisogno di tempo per farlo. Scrive:
“Ho passato questi 40 anni a fare salti indietro e in avanti, a ricordare il passato e a immaginare il futuro, senza mai davvero rendermi conto di quanto fosse meraviglioso – proprio perché lì, in quel momento, tutto per me – il presente.”
“Vivere a Shanghai di Gaia” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice ci parla del suo espatrio a Shanghai con la famiglia. Di come abbiano deciso di godersi tutto ciò di cui è possibile godere e di accettare anche i limiti di questo paese così diverso. Si rende conto che per farlo bisogna essere pronti ad aprirsi ed avere un forte equilbrio. Scrive:
“Ci vuole spirito di adattamento e di avventura, un carattere socievole ed aperto aiuta, ma sicuramente non è un’esperienza che tutti possono affrontare perché mette in discussione il tuo modo di essere, di vedere il mondo, le certezze che fino a quel momento ti hanno accompagnato
Se le tue radici non sono forti non riusciranno ad attecchire in un terreno sconosciuto e così diverso.”
“Da est a ovest riflettendo…” del blog “Migrants for love” dall’Australia
L’autrice, emigrata in Australia da tantissimi anni, è in vacanza in Italia e ci racconta le belle sensazioni che prova nel ritrovare ciò che ha fatto parte della prima parte della sua vita. Rincontra, dopo 6 mesi anche la figlia, cresciuta in Australia ed ora in Italia per studiare. Scrive:
“Dopo poche ore riabbraccio Julia, la mia cittadina del mondo, sono passati cinque mesi e la ritrovo uguale e diversa, fragile e sicura, bambina e donna. Il suo rapporto con l’Italia e’ cambiato, e’ un rapporto indipendente, non più collegato a me, ha le sue storie e non sono necessariamente connesse a me.”
“A volte bisogna fare qualche passo indietro per venirsi incontro” del blog “Storia di una mamma italiana emigrata all’estero” dalla Germania
L’autrice ci racconta di aver lasciato il lavoro che aveva trovato perché si sentiva sempre più angosciata nel farlo. È stato difficile arrivare a quella decisione perché si era sentita così forte ad imboccare quella strada e si sentiva delusa di non avercela fatta. Scrive:
“Ho dovuto superare l’angoscia di vedermi deludente, incapace: mi ero presa tutti quei complimenti, per un coraggio che ho solo ostentato, ma che non ho saputo praticare.
E ci ho messo tempo, a capire che il coraggio mi serviva a far marcia indietro, ad invertire di nuovo la rotta, a ritrovar la strada che porta a me stessa. Ho rischiato di farci un po’ l’abitudine a quel malessere.”
“Voglio tornare a casa eppure non vedo l’ora di ripartire” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci racconta che è consapevole di essere stata tanto coraggiosa, nonostante alcuni appoggi, a lasciare il suo Friuli per andare a vivere una nuova esperienza in Nuova Zelanda. Ha continuato ad esserlo quando le hanno proposto una parentesi lavorativa in Cina ed è fiera di sé stessa per essere riuscita ad affrontare tante difficoltà. Ora però sente il peso dell’essere lontanissima dalla sua famiglia ed è lì da loro che deve andare per ricaricare un po’ le pile prima di poter pensare di ripartire. Scrive:
“Eh già, è proprio l’essere stata da sola che mi ha fatto tornare a casa dalla Nuova Zelanda ed è l’essere da sola ora che mi fa fare il conto alla rovescia dei giorni che mancano per rientrare in Italia.
Certo, le amicizie all’estero sono state e sono fondamentali, danno un grosso aiuto e sostegno reciproco; però la famiglia per me è una ed è in Friuli e solo quella mi consente di rimettere le pile in carica, aspettare che la spia ritorni verde facendomi ritrovare così la voglia di partire.”
“Vorrei che…” del blog “50 sfumature di mamma” da Panama
Una bellissima lettera di auguri per il compleanno della figlia dell’autrice. Scrive:
“Vorrei che mi credessi sempre, quando ti dico che ci sarò, quando ti dico che nessuno ti amerà come me, perché sarà così. Ma vorrei anche che tu trovassi qualcuno che proverà ad amarti quanto ti amo io, che saprà asciugare le tue lacrime come farò io, che saprà ascoltarti come saprò farlo io. Che ci sarà per te, almeno fin quando tu lo vorrai.”
“Addio o arrivederci Perù” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice sta concludendo il suo espatrio in Perù e torna, per il momento, a casa in Italia. Le cose non si sono sviluppate come pensava, ma questa esperienza l’ha comunque cambiata ed arricchita. Scrive:
“Più viaggio più mi riempio di sogni! La mia cultura si riempie di realtà e non di semplici parole lette tra le righe di un libro. Ogni viaggiatore ha un mondo dietro che solo pochi possono capire.Da ora in avanti apprezzerò molto di più le cose che mi regala la vita, come un tramonto con cui la giornata ci saluta regalandoci tutto il suo stupore, una camminata in compagnia, l’acqua calda della doccia, un letto e una casa piena d’amore, uno sguardo che dice tutto, la lontananza, un’amica che diventa una sorella, il calore di un abbraccio, il tempo.”
“Otto mesi meno cinque giorni [di quando sono diventata mamma la prima volta]” del blog “Il frutto della passione” dal Brasile
In questo bel post l’autrice ci racconta che i primi 8 mesi con la sua secondogenita sono stati un’esperienza completamente nuova per lei. Perché il suo primogenito, adottivo, andò a vivere con loro solo ad 8 mesi. Due esperienze completamente diverse quelle che hanno portato ad essere due volte mamma, ugualmente piene di emozioni. E imparagonabili. Scrive:
“Perché è dopo aver provato una cosa che se ne sente il bisogno, come se da quel momento in poi non fosse possibile farne a meno. Ed io oggi sono a questo punto, dove nessuna delle due esperienze è stata migliore dell’altra, perché non si paragonano due cose così diverse. Le custodisco entrambe con lo stesso calore. Ed io sono e sarò una mamma unica, al di là di tutte le definizioni.”
Per oggi ho finito, buona lettura!