Ecco una nuova selezione dei post più belli dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
“Sentirsi a casa” del blog “Dietro le cose” dall’Inghilterra
L’autrice cammina per un tipico paese inglese trovandolo così familiare mentre nel suo primo viaggio per studio le sembrava tutto così diverso. È lo spunto per riflettere che ormai è perfettamente divisa fra la cultura italiana ed inglese. Scrive:
“E’ come se ormai fossi spezzata tra due culture completamente diverse che amo entrambe e che mi rispecchiano entrambe anche se in modo diverso e per aspetti diversi.
Non credo riusciro’ a perdere mai questa sensazione di essere doppia.
Ma va bene cosi.
E’ un doppio che arricchisce sicuramente.”
“Estate” del blog “Come sopravvivere in giro per il mondo: racconti di una famiglia itinerante” dalla Svezia
L’autrice è in vacanza in Marocco ed osserva un gruppo di ragazze, fra cui sua figlia, che si raccontano la loro vita così diversa l’una dalle altre. Sono di religioni e costumi diversi, chi velate, chi in bikini, ma per loro non ci sono differenze. Scrive:
“Mi piace, questo è il mondo che vorrei, così come questo gruppetto di differenza e uguaglianza, di tolleranze e capacità di andare oltre ciò che ci può dividere…. Loro sono il futuro, coperte da un velo o scoperte nei loro costumini ridotti. Loro, i loro sorrisi, gli occhi che guardano nella stessa direzione dovrebbero insegnarci molto, e far credere che forse saranno loro la generazione giusta, quella della tolleranza!”
“San Giovanni ‘un vuole inganni” del blog “La fourmi mille vie” dalla Francia
Un post triste dove l’autrice ci racconta di aver perso all’improvviso il padre. Un padre speciale alla cui perdita non era preparata, che fra poco avrebbe dovuto accompagnarla all’altare e le cui virtù sono difficili da portare avanti. Scrive:
“Soprattutto a chiedermi se tu l’hai capito, che io ti voglio bene, e a come faccio ad essere la tua voce, la tua mano, i tuoi occhi nel mondo, senza avere la tua straordinaria umanità, la tua sardonica perspicacia, l’invidiabilissima leggerezza dell’uomo libero.”
“Chi l’avrebbe mai detto – e due!” del blog “Slicing potatoes” dal Canada
Un post molto bello in cui l’autrice ci racconta l’evoluzione, come coppia, del desiderio di creare una famiglia con dei figli. Desiderio che si è sviluppato, fin da subito, su due strade parallele, quella di una gravidanza naturale e quella dell’adozione. Un cammino pieno di cambi di rotta e sorprese. Scrive:
“Eccoci lì: ci eravamo ricascati, di nuovo pensavamo di essere noi in pieno controllo delle nostre vite e della nostra visione di famiglia, che ormai immaginavamo solo con figli che arrivavano dalla Cina. Ed invece quel nuovo sentiero ci ricordava per l’ennesima volta che la vita può sorprenderti. Sempre. E che sta a noi decidere se accettare le salite e le discese, sapendo che poi ci gusteremo il panorama, o se invece sedersi sul ciglio della strada preoccupandosi perché le cose non vanno come avevamo programmato.
La vita ci sorprende e, almeno per come crediamo noi, la sa sempre più lunga di noi.”
“La tua instancabile voglia di lavorare” del blog “Virginiamanda” dall’Australia
L’autrice mette a nudo i suoi pensieri in questo post molto bello ed intimistico. Cerca di analizzare la sua insoddisfazione che c’era durante il suo espatrio in Svezia, ma che continua ad esserci anche ora in Australia, sebbene per motivi diversi. Analizza il perché e quali sono le cose che più le mancano. Fra queste, sicuramente, la facilità dell’amicizia che dura nel tempo. Scrive:
“Mi rattrista l’incostanza dei rapporti, la scialuppa a cui ci aggrappiamo per non rimanere soli, quando siamo lontani dai nostri primi amici, mi rasserena sapere di riuscire a creare un gruppo di persone simili a me più o meno ovunque, ma ci lascio sempre dei pezzettini di cuore in questa consapevolezza di mobilità e di instabilità.”
“Voglio andare a casa, ma casa dov’è?” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice indaga su quale sia il concetto di casa per lei, ma per quanto ci pensi, si rende conto che in questo momento casa per lei non è legata ad un luogo specifico. Scrive:
“Ma allora, casa dov’è? Jova canta che la casa è dove si puà stare in pace. In pace con chi, con che cosa? La mia casa non è mai stata pacifica perché pacifica non sono mai stata io. Quando sei donna, ami viaggiare e hai un carattere irrequieto, in genere fai fatica a startene sul divano a leggere un libro per più di mezz’ora. Poi, hai sempre un pezzo di gomitolo da sbrogliare.”
Per oggi ho finito, buona lettura!