Eccomi all’appuntamento con la mia selezione dei post più belli della settimana scorsa dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:
“Goodbye, my friend” del blog “Diario dal mondo” dall’Australia
L’autrice ci racconta della sua amicizia speciale con un’altra ragazza italiana conosciuta durante l’Erasmus e con la quale è sempre riuscita a rimanere in contatto. Scrivendosi, e vedendosi, non appena possibile. Che ha addirittura seguito le sue orme in Australia e le è stata vicina nel giorno più importante. Ora però per lei è il momento di tornare in Italia e per l’autrice di separarsene momentaneamente. Scrive:
“Ci siamo seguite e inseguite in capo al mondo, siamo cresciute e insieme abbiamo affrontato momenti e situazioni uniche nella nostra vita. Per il momento il tuo percorso qui in Australia finisce ma ti saluto oggi, amica mia, sapendo che in qualunque parte di mondo tu finisca, non sarà mai troppo lontano per me. Perchè lo sai, il mondo è grande ma piccolo quando ci si vuole bene.”
“Il post che dovevo scrivere” del blog “La formica scalza dalla Germania”
L’autrice ci racconta del perché non scriveva da tanto e, nonostante questo, non abbia voluto chiudere il blog. Perché è nato all’inizio di un’avventura che si è rivelata assai ostica e voleva che ne vedesse anche la conclusione. Scrive:
“Questo blog ha accompagnato una fase rilevante (non la più bella, non la più stimolante e soddisfacente) della mia vita. Una cosa che fino all’ ultimo non ho saputo se sarei stata in grado di portare a termine.
Non ho staccato la spina di questo blog solo perchè volevo che anche lui venisse con me a vedere come andava a finire questa storia.”
“Vivere lontano da casa: quando diventa un sacrificio” del blog “Donne che emigrano all’estero” dal mondo
L’autrice ci racconta come, un momento molto difficile, vissuto da un suo caro in Italia, ha reso più difficile la sua vita all’estero. Lei, che non aveva mai sofferto nello stare lontano, ha iniziato a porsi tante domande. Scrive:
“Non pensavo avrei mai potuto dirlo, ma espatriare è sacrificio. Lasciare la tua terra, la tua famiglia, la tua storia è sacrificio. Non lo capisci subito, ma arriva un momento nel quale questa consapevolezza comincia a farsi largo dentro di te.”
“Una data da ricordare” del blog “Le nuvole di Aotearoa” dalla Nuova Zelanda
Nonostante il post sia stato scritto per raccontare un momento davvero importante della sua vita all’estero a cui è arrivata con tanto sacrificio, traspare una specie di rammarico. Forse perché non sempre si sente capita per come affronta la sua nuova vita. Quello che per altri è solo solitudine, per lei è invece un percorso di ricerca, così come lei si sente invece a disagio in momenti di socialità che per altri sono tutto. Scrive di chi le ha fatto compagnia nelle sue passeggiate:
“E credetemi, tante ragazze che ho conosciuto qui sono venute con me, ma le vedevo perse. Perse come lo sono io davanti a un bicchiere di vino bianco tra la folla di Ponsonby, parlando di vacanze e lavoro. C’è chi si sente a disagio davanti al niente. Ci si fa definire dalla posizione sociale, dalla macchina, dalla casa che si possiede, dalle foto dei viaggi e dei weekend. Ma davanti ad un altro essere umano si ha paura.”
“Radici” del blog “Storia di una mamma italiana emigrata all’estero” dalla Germania
L’autrice si chiede come potranno i suoi figli, che si sono adattati facilmente alla loro nuova nazione, sentire dentro di loro quelle che sono le loro radici in Italia. Lei che non sente di averne di forti perché più legate alle persone che vi ha lasciato che ad altro. O al mare che può essere però un mare qualsiasi. Scrive:
“l’ unica tradizione che mi porto dentro è quel modo d’ amare che mi hanno insegnato i miei genitori…
e quel legame insensato col mare….il suo odore forte, i suoi colori indefinibili, i suoi umori….[…]
come posso allora trasmettere ai miei figli il valore delle loro origini?”
“Move on” del blog “Dalle stelle alle stalle” dall’Australia
L’autrice, alla sua seconda stagione di lavoro nella stessa fabbrica in Australia, ci racconta che si è concluso il loro ciclo lavorativo lì. Con la certezza che, ancora una volta, ha avuto tanto da questa esperienza veramente tanto. Scrive:
“Li ringrazio per ogni singolo sorriso, pause passate a chiacchierare, pranzi condivisi e abbracci stretti che mi hanno fatto comprendere ancora una volta il valore di questa esperienza oltreoceano, di quanto un lavoro noioso puo` diventare divertente se trascorso con le persone giuste.”
“Buona festa della mamma [da chi mamma avrebbe potuto non diventarlo mai]” dal blog “Il frutto della passione” dal Brasile
Un bellissimo post in cui l’autrice, nel giorno della festa della mamma ed a poche settimane dal suo primo parto, traccia un piccolo bilancio sul suo essere madre in più modi: adottiva e con fecondazione assistita, di cuore e di pancia. Scrive:
“La natura non l’aveva previsto per me, così ho provato a riscrivere con parole mie il destino. Due figli che non erano disegnati nel libro della mia vita, fino a quando ho deciso di prendere in mano una penna, girare pagina e cominciare un nuovo capitolo. Da allora quella mano non si è più fermata e quello che ne è venuto fuori ha per me il valore di una grande opera, due per l’esattezza, le mie tanto desiderate creature.”
Per oggi ho finito, buona lettura!
4 thoughts on “Top post dal mondo expat #2.5.16”
Non conoscevo il tuo blog finché Virginiamanda non lo ha linkato nel suo. Questo appuntamento con i post più belli dal mondo expat è bellissimo, sono sempre curiosa di scoprire che cosa selezionerai. Ci tenevo a dirtelo, leggo sempre con piacere ognuno dei post che segnali. Grazie!
Benvenuta qui! Grazie per questo bel commento, mi fa piacere che ti piaccia questo appuntamento!
Non conosco nemmeno io il tuo blog quindi arriverò presto a trovarti.
A presto quindi
Fede ♡
Aspetto le prossime avventure e… scrivi più spesso!