Ecco la seconda parte della selezione di agosto del meglio dai Blog Italiani del Mondo. La prima parte la trovate qui.
“Identità” del blog “Valeriascrive” dagli USA
Un piccolo post. Poche righe per dire che, per quanto la vita attuale sia altrove, il cuore è sempre laggiù in Italia. Scrive:
“Guardo i video, conosco il medico che parla, riconosco un soccorritore, resto incredula.
Come se mi distruggessero l’identita’, Non so spiegarlo meglio.
Come diceva la mia amica ieri, viviamo qui, ma quello resta il posto delle emozioni, del cuore, dell’appartenenza.”
“Le domande stanno a zero” del blog “AnUpsideDownMom” dall’Australia
L’autrice ci parla di due donne a lei vicine che hanno entrambe vissuto delle catastrofi naturali e che non sono più state le stesse. Nonostante non se ne siano mai lamentate ed abbiano messo tanta energia per vedere tutta una vita ricostruita. Vuole dire quindi ai giornalisti che è inopportuno chiedere ai superstiti del terremoto come stanno. Perché, anche se risponderanno che stanno bene, loro non saranno più come prima. Scrive:
“Quindi, cari giornalisti d’assalto, abbiate la sensibilità di non chiedere:
“Come state?”
a quei poveri superstiti che, il 24 Agosto 2016, alle tre di una sciagurata notte hanno perso tutto.
Non chiedetelo. Ne’ ora. Ne’ mai più.
Perche’ loro, ormai, dal 25 Agosto 2016 stanno.
Sopravvivono.
Tirano avanti.”
“Lasciami andare” del blog “Espatrio isterico” dall’Inghilterra
Un post difficile dove l’autrice annuncia che la madre se ne è andata per sempre lasciandola in uno sconforto che forse non si aspettava potesse essere così duro. Perché lei stessa se ne era andata via da tempo per volare sola, ma un conto è vedersi poco, un conto è non vedersi più. Scrive:
“Mi hai lasciata nel momento in cui ho dato una svolta grandissima alla mia vita. Sei andata via quando forse hai ritenuto non avessi piu bisogno di te. Ed é vero, non ho bisogno di te. Mi hai fatta crescere nel bene e nel male, forgiandomi in mille modi, e arrendendoti quando hai capito quanto fossi diversa e pronta a volare.
“Il ritorno” del blog “Una mamma italiana emigrata all’estero” dalla Germania
L’autrice è tornata nel suo paese d’adozione dopo la prima vacanza estiva in Italia e sente forte il contrasto fra tutto ciò che ha vissuto, le emozioni, i rumori, i chiacchiericci, l’affetto, ed il vuoto che sente ora appena arrivata in una casa al confronto spoglia e vuota. Scrive:
“Ci sono voluti 3 giorni.
Ho lasciato che tutto sedimentasse. Come un pugno di sabbia svuotato nel mare, ho sparpagliato i miei pensieri, ho lasciato che l’onda se li portasse e me li restituisse, li ho osservati mentre piano s’acquietavano al fondo. Sabbia sulla sabbia.”
“La doppia vita dell’expat” del blog “My social travel” dalla Germania
L’autrice ci racconta come nella sua esperienza da expat si sia sentita sempre un po’ divisa fra due vite: quella in Italia e quella all’estero. Ugualmente belle e piene. Solo recentemente ha capito che la vita è sempre una indipendentemente da dove si è. Scrive:
“A volte essere un expat è anche questo: vivere due vite, due realtà. E solo dopo qualche tempo, possono volerci mesi come anni, si sperimenta quella bella sensazione di capire che la propria vita, la propria identità, non sono collegate ad un luogo.”
“Gloria e la prima media” del blog “La casa nella prateria” dalla Francia
Anche la secondogenita dell’autrice sta per iniziare la prima media ed è uno spunto per riflettere su come affrontare al meglio l’adolescenza dei figli. Su come far loro provare a vivere le esperienze senza intromettersi, sul non imporre un proprio modello, ma permettere che trovino la via giusta per loro. Scrive:
“Come fare allora? Il mio consiglio è di fare un passo indietro, essendo una presenza costante ma non invadente. Lasciandoli sperimentare, testare i propri limiti, costruire una rete di relazioni indipendenti da noi. Possiamo dare dei consigli, ma evitando di criticare le loro scelte. Dimostrando il nostro amore incondizionato.
Sostituendo i “Te l’avevo detto” con altrettanti “Se hai bisogno, sono qui”.
Se finora li abbiamo guidati, ora dovremo semplicemente accompagnarli. Non saremo più davanti, ma accanto a loro.”
“L’amicizia ai tempi dell’espatrio di Monica” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice racconta come sia cambiato il modo di fare amicizia nel corso della sua già lunga vita da espatriata. Ha capito che molte saranno quelle che potrà considerare solo conoscenze, che nasceranno velocemente e purtroppo finiranno nel momento in cui ci si sposta di nuovo. E così ha imparato ad investirci meno di se stessa per non starci male. A volte però, delle belle amicizie nascono nonostante tutto. Scrive:
“Si contano sulle dita di una mano le vere amicizie sviluppate in questi anni: decine e decine le conoscenze, con cui si resta in contatto anche grazie ai social media, ma rarissime e pochissime le amicizie.
Ma ci sono, perché nascono ugualmente.
Le amicizie che iniziano prepotenti, quelle che, nonostante il “freno a mano tirato” diventano profondissime in pochissimo tempo e si rafforzano grazie e nonostante il tempo dei saluti si avvicini inesorabile e che per fortuna poi rimangono anche se ci si sposta dall’altra parte del mondo. Ma sono sempre meno. Me ne concedo sempre meno.”
“Il nido che si svuota” del blog “I Cerruti in India si trasferiscono negli States” dagli USA
È passato un anno da quando la figlia maggiore dell’autrice se ne è andata lontano per proseguire gli studi. Presto toccherà anche alla secondogenita e non può fare a meno di pensare a quanto sia bello e difficile insieme. Scrive:
“Poi però mi piace questa loro fase della vita, in cui cercano a tentoni l´indipendenza e inciampano nella loro voglia di libertà. È bello vederele diventare adulte, scoprire pensieri più maturi, vedere che alla fine volano si da sole, ma cercano nei nostri occhi il sostegno necessario per farlo.”
“「音風景」 o del patrimonio sonoro del Giappone (上)” del blog “Giappone Monamour” dal Giappone
Un post davvero bellissimo in cui l’autrice ci racconta come il Ministero dell’Ambiente giapponese, dopo il terremoto di Kobe, istituì una raccolta di 100 paesaggi sonori che andavano a identificare suoni ben precisi appartenenti ad alcuni luoghi della nazione. La voce dei gabbiani di un’isola, il vento che muove i tanti campanellini appesi in una specifica stazione e tanti altri. Tutti suoni meravigliosi. All’indomani del terremoto in Italia non può fare a meno di pensare che anche lì sarebbe bello creare dei paesaggi sonori. Per non dimenticare mai. Scrive:
“Penso allora che sarebbe bello che ogni frazione stilasse la propria lista di paesaggi sonori, che anche nella nostra Italia che trabocca di bellezza le persone inviassero lettere a suggerire scorci di minuti borghi, di quel vicolo dei baci attraverso cui strilla il vento a Taormina, il ruminare delle mucche in campi battuti dal sole, lo sciabordio delle gondole a Venezia, una collinetta anonima a tutti dove saltano dei grilli, rovi pieni di more e mirtilli che uccellini cinguettanti vanno a beccare, le campane domenicali di certi paesini arroccati sul nulla, la pioggia quando scivola dai tetti in un angolo di Piemonte o di Liguria, l’eco da soprano o da tenore di certe vallate.”
Per oggi ho finito, a prestissimo con la selezione della scorsa settimana, sperando di rimettermi in pari al più presto con la lettura degli expat blog!
2 thoughts on “Top post dal mondo expat #agosto, parte 2”
Quanti bei blog da seguire! Grazie per i suggerimenti.. adoro leggere le impressioni degli expat 🙂
Grazie! Causa le vacanze sono un po’ indietro con la lettura degli expat blog, ma questa settimana dovrei mettermi in pari. Ho appena pubblicato la rassegna delle prime due settimane di settembre.
A presto!