La fonte di maggiore ansia per me e Francesco in tema di trasferimento era sicuramente l’inserimento di Carlo Alberto alla scuola internazionale dove, ovviamente, si parla solo inglese.
Il secondo termine ( come qua chiamano il nostro quadrimestre ) sarebbe iniziato il 7 gennaio, ma essendoci noi trasferiti a fine dicembre, avevamo chiesto di poter inserire Carlo Alberto verso fine gennaio, dopo un periodo di ambientamento e adattamento al fuso, al clima, alla casa e alla sua nuova vita. Ma ecco che, con quella capacità di sorprenderti che solo i bambini hanno, già dopo qualche giorno ha iniziato a dirci che voleva andare al più presto nella sua nuova scuola. Abbiamo quindi contattato il St.Andrews e, dopo sole due mattine di inserimento, una con suo padre che l’ha potuto osservare da vicino, e una con me e Diego al seguito che però dovevo essere solo presente a scuola senza poterlo seguire nelle attività, abbiamo avuto l’OK per farlo iniziare dato che non ha dato il minimo segno di sentirsi spaesato. E così ieri mattina ha iniziato ufficialmente il suo ultimo anno di asilo.
Lui che al mattino va da sempre al rallentatore e fa impazzire per vestirsi, si è svegliato invece prestissimo per la paura di non essere pronto all’arrivo del pulmino, fremendo per indossare la sua divisa nuova. Prima della sua “accettazione” ufficiale non avevamo potuto acquistarla e a lui questo non era proprio andato giù. Quando l’ho visto pronto tutto vestito e pettinato, cosa abbastanza rara per lui che ha sempre i capelli dritti e non se li vuol far toccare, mi è sembrato così grande…E mentre aspettavamo il pulmino fuori dalla porta io lo osservavo e aveva gli occhi che gli brillavano e la bocca aperta in un sorriso. Da brava mamma italiana mi è sembrato all’improvviso così piccolo a 5 anni per andarsene da solo in pulmino a 40 minuti di distanza da casa insieme a persone e bimbi che non potevano capirlo, ma con quel suo sguardo sicuro mi ha fatto capire che quella che non era pronta a vederlo così indipendente ero io e non di certo lui. Lui era sicuro e coraggioso per niente intimorito dalle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare. Mi ha talmente sorpreso da farmi sentire così orgogliosa di lui e, inutile dirlo, mi è scesa pure una lacrima!
Me l’hanno riportato alle 17 ed era euforico e contento. La sua maestra, Miss Lindsay, mi ha scritto sul quaderno che serve per la comunicazione fra scuola e genitori, che Carlo Alberto ha avuto un gran primo giorno! Gli ho chiesto di raccontarmi e la prima cosa che mi ha detto è stata: ” ma io mamma non ho mica capito niente di quello che mi hanno detto! Però mi sono divertito”, E così, dopo mesi di ansia nell’attesa di questo momento, ho capito che ci eravamo preoccupati proprio inutilmente. Certo a saperlo prima mi sarei risparmiata una bella angoscia! Stamattina poi io e Francesco ci siamo anche dovuti sentir dire da lui con aria di sufficienza: ” potete poi anche salutarmi in casa, non c’è certo bisogno che usciate con me ad aspettare il pulmino”. Della serie piccoli uomini crescono..