Eccomi qua sull’aereo che mi porterà in Thailandia. Ho la mente stranamente libera e riesco a godermi il paesaggio Turco sotto di me. La Turchia mi suscita ricordi bellissimi perché è stata la meta del nostro viaggio di nozze.
Come sempre accade a noi mamme, sono divisa fra i sensi di colpa per aver lasciato i bimbi a casa e la sensazione di leggerezza che provo le rare volte che sono senza di loro nell’avere un po’ di tempo tutto per me. Non mi spaventa nemmeno viaggiare di giorno, di solito e’ più difficile dormire, ma io ho tante cose a cui pensare con calma dopo un mese molto intenso trascorso senza Francesco a organizzare il più possibile la nostra ormai prossima partenza. Mio marito e’ partito un mese fa e io lo sto raggiungendo da sola per scegliere la scuola per Carlo Alberto e la casa dove trascorreremo i prossimi 3 anni della nostra vita.
La città dove vivremo sarà Pattaya, tristemente nota come metà principale in Thailandia per il turismo sessuale…Non è facile pensare di portarci i bimbi, ma spero che riusciremo a trovare una dimensione adatta anche alla vita di una famiglia. Ho parlato con la moglie di un altro espatriato dell’azienda di Francesco e mi ha abbastanza rassicurata dicendomi che basta evitare certe zone.
Lasciare i bimbi e’ stato difficile questa volta. Carlo Alberto e’ rimasto a casa nostra con i genitori di Francesco, così potrà continuare a svolgere le sue attività, asilo, inglese e basket. Ho chiesto alla sua maestra, che gli è tanto affezionata, una razione doppia di coccole per lui è so che lo farà. Diego invece l’ho portato dai mei genitori in Romagna. A lui, che ha solo un anno, e’ toccata la parte più difficile, lontano dalla sua casa, senza mamma, papà e fratello. Proprio ora che e’ così attaccato a me e che mi stringe le sue braccine al collo anche solo dopo 5 minuti che non mi vede con il più grande dei suoi sorrisi. Proprio lui che ancora non puo’ capire che la mamma torna e non l’ha abbandonato. Ho pensato però che fosse la soluzione migliore perché Carlo Alberto soffre molto di gelosia e la manifesta tormentando suo fratello in continuazione, a volte anche in modo molto irruente con il rischio di fargli male. Quando io e suo padre non ci siamo non ha freni inibitori e la situazione diventa ingestibile. Anche perché i nonni non riescono proprio a essere rigidi con lui che ne è perfettamente consapevole e dilaga. Ho pensato che ci sarebbe stata più serenità per tutti, spero di non aver sbagliato. Lasciare Diego e’ stato come strapparmi un pezzo di cuore questa volta, ho guidato a lungo con gli occhi pieni di lacrime. Carlo Alberto e’ già stato da solo in vacanza dai nonni quest’estate per 15 giorni. Da quando è nato il fratellino e’ diventato molto più indipendente e ha cercato di affrancarsi, non senza conflitti, dal rapporto molto stretto che ha sempre avuto con me. ma questa volta sono io a partire e sarà più difficile anche per lui che, per certe cose e’ così forte, ma per altre e’ così cucciolo e sensibile. È proprio in lui che sono concentrate tutte le paure mie e di suo padre, lui così solare e dolce da una parte e così testardo e complicato dall’altra, lui che in quasi 5 anni di vita, ha già cambiato città e casa ben 4 volte. Sono stata sincera con lui, gli ho spiegato che la nostra sarà una lunga assenza. Lui ha capito, ma ogni tanto mi chiede: “vero mamma che io e il mio amico Gabry saremo a scuola insieme per sempre?” E io con lo sguardo il più rassicurante possibile, gli devo spiegare che non è possibile, che non sarà più a scuola con lui, ma che faremo di tutto per mantenere i rapporti con lui, gli scriveremo spesso e lo vedremo sempre durante le vacanze, ma io so che non sarà più la stessa cosa e mi si stringe il cuore…Poi penso che anche quando abbiamo lasciato il Veneto non voleva prendere in considerazione di lasciare il suo amichetto del cuore e pretendeva di chiamare il fratellino in arrivo con il suo nome e cognome. Gli spiegai che il fratellino c’è l’aveva già un cognome uguale al suo e lui con aria seria mi rispose che andava bene e aggiunse il suo cognome a nome e cognome dell’amichetto! Poi nell’asilo nuovo l’amico del cuore e’ stato presto dimenticato e sostituito da Gabry e quindi mi faccio forza e penso che succederà anche nell’asilo nuovo. Certo non sarà facile per lui trovarsi in una scuola nuova in cui tutti parlano inglese e nessuno lo capisce. Tutti mi confortano dicendomi che i bimbi imparano presto e so che è vero, ma non posso certo nascondermi che all’inizio sarà una dura prova per il mio ometto e che il suo carattere già complicato non ne trarrà giovamento…
Ora la mia mente non è più libera, ma affollata da questi 1000 pensieri…speriamo che quella che stiamo facendo sia la scelta giusta, di certo e’ fatta con il cuore per avere di nuovo la nostra famiglia unita.