Il 6 mattina siamo stati svegliati dalle grida di Carlo Alberto che diceva: “presto andiamo a vedere se la befana ha portato le calze!” Panico: nel caos dell’organizzazione ci eravamo completamente dimenticati il 5 sera di preparare le calze. E se anche mi fosse venuto in mente mi sarebbe mancata a dire il vero la materia prima… Ero stata previdente e, consapevole che all’arrivo sarei stata molto indaffarata, avevo messo due belle calze natalizie nelle scatole del trasloco con anche un pò di gadget, ma purtroppo le scatole sono ancora ferme in dogana. Sinceramente poi contavo anche sul fatto che Carlo Alberto non ha ancora molta dimestichezza con il calendario e invece i nonni quest’anno gli avevano comprato un libro/calendario dell’avvento e lui ha seguito scrupolosamente i giorni tenendo anche il conto dei giorni dopo il Natale perchè voleva festeggiare Capodanno e la Befana. Più volte poi mi aveva chiesto preoccupato se la befana veniva dai bimbi anche in Thailandia. E così per non deluderlo ho prontamente esclamato: “Ma no, la befana prima va dai bimbi in Italia e qui in Thailandia arriva solo il giorno dopo”.
Per la fiducia cieca che i bimbi hanno nei confronti delle loro mamme, Carlo Alberto ha annuito e subito si è precipitato fra le provviste per cercare qualcosa da lasciare alla befana per fare merenda quando sarebbe venuta. Poi ha scelto, in mancanza di quelle natalizie, le calze più lunghe di Francesco. Data la temperatura io infatti non mi sono portata calze. Durante l’ennesima visita ad un centro commerciale sono riuscita a fuggire per mezz’ora e ho trovato un pò di gadget di Spongebob che, al momento, è il suo cartoons preferito. Ho aggiunto un pò di cioccolata anche se, con 35 gradi, non è proprio la cosa più indicata da comprare, ma volevo far trovare a Carlo Alberto nella calza un pò di cibo conosciuto. Anche perchè l’articolo biscotto o caramella in oriente è quanto di più lontano dai nostri gusti. La cioccolata invece è per fortuna quasi tutta d’importazione e quindi si va sul sicuro con Kinder, Ferrero e varie.
Alla sera, non appena i bimbi si sono addormentati, ho iniziato la preparazione con quel poco che avevo. Mentre preparavo i pacchettini con la carta dei quotidiani il mio ricordo è andato alla mia infanzia, all’attesa di quell’ultima festività che portava a me e a mio fratello tante cose buone da mangiare. Mia madre prendeva le calze marrone scuro di mia nonna e le riempiva all’inverosimile di pacchettini fatti rigorosamente con la carta dei quotidiani con dentro caramelle, cioccolata, mandarini, carbone, aglio e cipolla. Ricordo la gioia nel trovare le calze al mattino davanti al camino, la cura con cui aprivamo tutti i pacchettini mettendo il contenuto in una sportina di plastica che poi nascondevamo sotto il letto, i litigi con mio fratello per vedere se eravamo stati buoni e cattivi nella stessa misura. E anche quando alla befana non ci credavamo più, mia madre ha continuato a farcele trovare per molti altri anni e io sinceramente la ricevevo sempre volentieri!
Così il mattino dopo Carlo Alberto ha trovato le calze. Buffo vederle con sullo sfondo le palme del giardino! Ha voluto che andassimo tutti nel suo lettone e ha aperto tutti i pacchetti, compresi quelli del suo fratellino che ancora dormiva, con un’espressione di attesa e una gioia negli occhi che forse gli ho anche un pò invidiato! Si è preparato anche lui una borsina con tutte le sue cose, ha sentenziato che Diego non poteva ancora mangiare cioccolata e quindi prendeva anche la sua e ha detto che cipolle e aglio la befana li aveva portati per me per cucinare! E così la Befana ce l’ha fatta ad arrivare anche in Thailandia.