Ieri pensavo che oggi avrei dovuto scrivere un articolo per fare il bilancio dei primi tre mesi perché esattamente tre mesi fa siamo partiti.
Avrei voluto scrivere che i primi due mesi erano stati pesanti e difficili, ma che nell’ultimo mese le cose si erano finalmente sistemate e stavamo attraversando un periodo di meravigliosa tranquillità.
Mai svegliare il cane che dorme…non sono passate nemmeno 24 ore e mi ritrovo in un letto di ospedale. Questo paese me ne ha voluta riservare un’altra delle sue, non una qualunque: la Dengue.
Già il nome non ti fa pensare a niente di buono e in effetti non lo è. È una malattia tropicale infettiva causata da un virus e trasmessa da una zanzara. È chiamata anche febbre spaccaossa e questo nome rende bene l’idea di come io mi senta. Prima dell’antidolorifico non avevo un solo centimetro del corpo che non mi facesse male.
Ieri stavo benissimo, avevo fatto perfino un lungo giro in bici nonostante il caldo soffocante. Stamattina mi sono svegliata stanca come al solito perché Diego dorme poco e male e un po’ tutta indolenzita. Ho dato la colpa alla bici, ma dopo due ore non ero quasi nemmeno in grado di alzarmi e la testa mi esplodeva per il dolore. Ho preso la Tachipirina, ma non è servita a nulla. Verso l’ora di pranzo e’ comparsa la febbre e mi era ormai chiaro che avevo qualcosa di serio perché a me la febbre viene solo per le cose serie. Per fortuna i bimbi sono stati bravi e mi hanno permesso di stare stesa. Per fortuna oggi tornava Francesco dall’Italia. Se fosse successo ieri sarei stata sola.
Arrivati all’ospedale mi hanno fatto subito le analisi e dopo due ore è arrivato il verdetto. Ma io in cuor mio lo sapevo già, stessi sintomi di un collega di mio marito che l’ha presa 20 giorni fa.
Normalmente non si viene ricoverati perché per la Dengue non c’è cura. Bisogna aspettare che passi monitorando in continuazione con le analisi le piastrine del sangue. In caso di complicazioni infatti può portare anche alla morte, ma a questo non voglio proprio pensare. Io sono stata ricoverata perché la mia pressione era troppo bassa. Non andava oltre ai 90/47 e hanno preferito tenermi sotto flebo e sotto controllo. Devo dire che mi sento più tranquilla anch’io a stare qui. Mi dispiace solo per i bimbi che hanno lasciato la mia stanza entrambi in lacrime. Diego in modo sicuramente più inconsapevole anche se già da un’ora stava tranquillo solo se stava steso accanto a me nel letto. Carlo Alberto invece ha iniziato col ripetermi più volte che gli dispiaceva che non tornassi a casa per poi passare a una crisi vera e propria con i goccioloni. E io non ce l’ho fatta ad essere forte e ho iniziato a piangere anch’io facendolo sicuramente angosciare ancora di più. Poi mi sono ripresa e ho pensato alle madri che davvero sanno di morire e devono lasciare i propri figli. Quanto coraggio devono tirare fuori! E mi sono sentita piccola piccola in confronto a queste madri sconosciute e coraggiose e ho cercato di tirar fuori il più rassicurante dei sorrisi.
Poi però quando sono usciti ho pianto ancora, non perché rimanevo sola per la notte, ma perché mio figlio stava soffrendo. Non ringrazierò mai abbastanza per aver iniziato a scrivere questo blog, ancora una volta scrivere in queste ore mi è di grande conforto e quasi sento tutto il calore che mi manderanno quelli che mi leggeranno.
La febbre è salita di nuovo e inizio a sentire i primi dolori. Ho già capito che la Dengue sta prendendo il sopravvento sull’antidolorifico e mi aspetta un’altra sessione di mal di testa acuto e dolore alle ossa come se fossero fratturate.
8 thoughts on “In ospedale”
Conosci la mia ” riluttanza informatica” ma questa sera un commento te lo meriti. Vedrai che passerai anche questa con la forza d’animo che ti contraddistingue.
Diego stasera si è addormentato subito e senza capricci.
Buonanotte Amore
F.
Così mi commuovi…sai che ho la lacrima facile in questo momento..
Cari Federica e Francesco, ancora una volta siete stati messi a dura prova. Sembra che la vita beffarda voglia verificare fino a che punto possano arrivare la vostra forza ed il vostro coraggio. Vi siamo vicini e vi abbracciamo.
Teresa, Mariachiara e Giuseppe.
Grazie per il vostro affetto. Continuate a pensarci…
un abbraccio forte
Cara Federica, ho saputo da Rita di quest’ ultima prova che la vita ti ha voluto imporre, mi dispiace tanto, spero che la tua forza, della quale hai già dato ampia prova, ti soccorra ancora, tanti auguri Nuccia Musolino. Spero che questa mia ti arrivi, non sono molto esperta! ma volevo farti sentire il mio affetto.
Grazie di cuore Nuccia, messaggio arrivato. Questa volta sono debilitata anch’io quindi la lotta è più difficile.. Mi auguro di trovare davvero la forza.
un abbraccio
Ciao,
scusa se ti disturbo ma sapresti indicarmi a quali trattamenti di cura sei stata sottoposta=? Ti ringrazio
Giuliano
Nessun disturbo..figurati!
Purtroppo non c’è una cura per la Dengue. Il ricovero ospedaliero è necessario solo se le piastrine sono molto basse perché è fondamentale l’idratazione ed il controllo giornaliero di liquidi in entrata e in uscita ( urine ). Noi abbiamo avuto quindi la flebo attaccata 24 ore su 24 per tutti i 9 giorni. Per il resto somministrano solo paracetamolo per abbassare febbre e sedare il dolore e pillole per il vomito in caso di bisogno. Diverso se le piastrine, controllate ogni giorno con l’esame del sangue, si abbassano troppo. Io in quanto adulta ho potuto fare 5 iniezioni di cortisone. Se quelle di mio figlio si fossero abbassate ancora un po’ per lui sarebbe stata necessaria una trasfusione di sangue. Se hai bisogno di altre informazioni non esitare a chiedere.