Pattaya è una delle città più goderecce della Thailandia e, ovviamente, anche i festeggiamenti per il Songkran, il capodanno thailandese o Festival dell’Acqua, non potevano durare pochi giorni come nella maggior parte del paese. Soprattutto la parte pagana e ludica si è protratta ed ha avuto il suo apice nel weekend dopo che ovunque la festa era finita. L’aspetto non buddhista consiste in lunghe ed estenuanti battaglie d’acqua per strada dove nessuno rimane asciutto. Spesso viene utilizzata anche acqua colorata e acqua e farina da strisciare addosso, su visi e vestiti.
Per quelli che sono invece i suggestivi ed affascinanti riti religiosi vi rimando al mio post dell’anno scorso.
Noi quest’anno, per la prima volta da quando viviamo in Thailandia, abbiamo passato la maggior parte delle lunghe vacanze scolastiche di aprile a casa qui a Pattaya annoiandoci anche parecchio perché o faceva un caldo terribile o pioveva. In più il papà ha sempre lavorato. Una domenica mattina in cui appunto eravamo soli, dopo tanto pensare se fosse il caso o meno, ho deciso di uscire con i bimbi ed andare a vedere all’ingresso del nostro villaggio se c’erano le battaglie d’acqua e, soprattutto, se la situazione era gestibile e tranquilla. Tenete presente che nel breve periodo del Songkran muoiono centinaia di persone per incidenti stradali, sia per il grande uso di alcool sia perché le battaglie avvengono soprattutto a bordo dei mezzi in strada dove si creano ingorghi incredibili. Impossibile muoversi in quei giorni senza metterci ore per fare pochi chilometri! In aggiunta io non ho mai amato le battaglie d’acqua di agosto con i gavettoni nemmeno quando ero ragazzina, figuriamoci da adulta! Mi sono proprio dovuta forzare perché sapevo che i bimbi si sarebbero divertiti passando una domenica meno noiosa.
Ci siamo quindi vestiti tutti e tre con pantaloncini e magliette da acqua, io ho protetto macchina fotografica e telefono dentro una busta plastificata perché sapevo che non avrebbero avuto nessun scrupolo a bagnarmi, e siamo usciti. Loro armati di pistole ad acqua ovviamente.
La situazione fuori dal villaggio era tranquilla ed assolutamente adatta ai bimbi.
I tuttofare del villaggio avevano allestito un banchetto alla buona davanti all’ingresso che dà sulla strada.
Due cavalletti e delle assi per fare il tavolo, un telone attaccato ad un segnale stradale e un ombrellone per ripararsi dal sole cocente, due casse, uno stereo e un microfono per intrattenere e cantare. Due casse piene di ghiaccio e bevande per offrire un po’ di ristoro.
Avevano posizionato diversi bidoni d’acqua vicino al marciapiede dove potersi rifornire e, quando si svuotavano, arrivava il camion cisterna del villaggio per riempirli di nuovo d’acqua.
Parcheggiato a fianco c’era già uno dei tipici carretti che qui si utilizzano come ristoranti ambulanti che aveva condotto lì un gruppetto assai allegro: un paio di donne con una piccola squadra di bimbi agguerriti ed armati di pistole e secchielli.
Ovviamente appena arrivati abbiamo subito un “battesimo” dell’acqua e siamo stati completamente e ripetutamente lavati.
Poi i mie figli sono stati arruolati come facenti parte del gruppetto a delinquere e da quel momento hanno combattuto tutti insieme con ogni auto o motorino che passava.
Quando arrivavano i pick-up, quella sorta di macchine con dietro un cassone aperto tanto diffusi qui, ci si preparava a battagliare.
In quei giorni infatti nel cassone si mettono enormi bidoni d’acqua e quante più persone ci stanno.
I partecipanti indossano quasi sempre le camicie a fiori coloratissime tipiche del Songkran come simbolo di rinnovamento e, spesso, delle maschere.
I bambini si sono divertiti come pazzi, sia i thai che i miei ed anche gli adulti erano coinvolti quanto i piccoli. Davvero guardandoli non si può fare a meno di pensare a quanto possa essere semplice divertirsi come matti con una semplice battaglia d’acqua ed andare avanti per ore e per giorni. In un paese dove ancora c’è poco benessere è un rituale a cui possono aderire tutti, poveri e meno poveri.
I Thailandesi ci hanno accolto come ospiti speciali offrendoci cibo e bevande a volontà. Forse, per la prima volta da quando viviamo qui, ci siamo sentiti veramente integrati in mezzo ad un popolo che tende normalmente ad essere molto gentile, ma a rimanere un gruppo a parte.
Sono veramente felice di aver vinto i mie dubbi ed aver portato i bimbi a divertirsi. E’ stata una mattinata speciale per tutti! Dopo la quale eravamo tutti distrutti per il caldo ed il concitamento…
8 thoughts on “Perfettamente integrati nel Songkran 2015!”
Uuuh, bellissime le battaglie di gavettoni (senza macchine magari). Praticamente il nostro ferragosto 🙂
Diciamo che io ero in un punto tranquillo, ma nelle strade principali si procede a passo d’uomo tanta gente c’è! Un delirio!
Hai fatto benissimo, sia come prova di integrazione sia perche’ si vede benissimo che i due piccoli si sono divertiti un mondo!
In effetti era un divertimento anche solo vedere quanto si divertivano loro! Il grande era completamente esaltato, il piccolo ogni tanto faceva anche una faccia perplessa come a dire:”ma qui sono tutti matti! “
ma sono i thailandesi che rimangono come un gruppo a parte o siete voi che siete un gruppo a parte?
No sono i Thilandesi e di conseguenza anche noi expat perché non è facile integrarsi con loro. I Thai sono normalmente estremamente gentili e sorridenti però tendono a preferire conversare e passare il tempo fra di loro. Per esempio a scuola, le mamme thai fanno sempre gruppo a sé sia per le chiacchiere che per le varie attività. Ci sono ovviamente delle eccezioni, ma in generale è così. Ciò vale solo per le conoscenze ed amicizie perché invece nelle relazioni sentimentali è tutto il contrario!
Ma che bel post! Mi piace vedere la vita delle persone in giro per il mondo. Mi fa piacere avere trovato il tuo blog. Continuerò a leggerti 🙂 un saluto dalla Svizzera
Grazie! Tu in realtà, forse senza saperlo, sei già stata ospite qui da me in alcune delle mie selezioni dei Top Post dal mondo Expat!