Pattaya, pur non essendo una grande città, è molto caotica e spesso snervante per il traffico.
Ma a volte basta entrare in un tempio per riiniziare a respirare più lentamente.
Basta osservare i monaci che si muovono silenziosi.
Soffermare lo sguardo sui credenti che compiono inchini e movimenti antichi.
Seguire il disperdersi del fumo degli incensi nell’aria. Respirarne l’aroma.
Posare gli occhi sul bianco dei fiori di loto.
Seguire il movimento del bastone che colpisce le campane. Campane presenti in tutti i templi buddhisti.
Diverse dalle nostre campane occidentali che hanno dentro il batacchio e producono il suono quando vengono fatte oscillare. Le campane buddhiste sono vuote e immobili ed il suono si propaga quando vengono colpite.
Suono che serve per trasmettere il risveglio dall’illuminazione. Suono che tocca le corde più profonde dell’anima. Suono che purifica il luogo in cui viene emesso, tenendo lontani gli spiriti cattivi. Suono che annuncia la meditazione.
Nella mia ultima visita al Tempio Wat Chai Mongkol ubicato nella caotica South Pattaya Road, ho assistito al rito dei fedeli che compievano un giro sotto ad una tettoia, colpendo con un bastone ognuna delle tante campane appese.
Un susseguirsi di suoni che hanno avuto il potere di calmarmi.
Ho sorriso guardando ragazze e bimbi che cercavano di lanciare una moneta nella nicchia che ospita un Buddha, sicuramente un rito portafortuna.
Ho passeggiato fra gli alberi maestosi che offrono un fresco riparo per i monaci.
Ho visto il bianco ed il giallo del tempio riflettersi nelle acque verdi del lago.
Complice una giornata in cui l’azzurro del cielo si contendeva l’orizzonte con il bianco delle nuvole, ho guardato lungamente le punte dei tetti protendersi verso l’alto.
E le bandiere gialle con lo stemma reale agitarsi nel vento.
6 thoughts on “Sul riappropriarsi dei ritmi lenti dentro ad un tempio”
Ciao Federica. Bello il rituale delle campane. Non so se sei stata a Bangkok a visitare il Wat Pho il tempio del budda sdraiato. Il silenzio di questo luogo sacro è normalmente interrotto dal suono delle monete, Infatti la sala che si trova sul retro della statua gigante ha una fila di piccole ciotole in cui eseguire il rituale di elemosina, che consiste nel porre alcune monete (precedentemente acquistate) in ciascuna di queste ciotole dopo aver circondato la figura del Buddha.
Ciao Ilaria! Ancora no purtroppo. Con il clima di tensione política che c’é , stiamo andando molto poco a. Bangkok… Spero di poter continuare la visita della citta’ al piu’ presto.
Meravigliose le tue fotografie, mi hanno trasmesso tranquillità e serenità.
Quando sono stata in Sri Lanka a febbraio, ho visitato diversi templi buddhisti e devo dire ho respirato quell’aria di tranquillità, lentezza e per un attimo mi sono dimenticata della vita reale… Bellissima sensazione!
É próprio cosi’. Nei templi c’é sempre un atmosfera particolare e se ci si mette in ascolto se ne viene inevitabilmente trasportati.
Belle, bellissime foto davvero. Complimenti. Sei davvero brava a lasciarti catturare dalla magia del posto in cui vivi….
Grazie!
Anche se la città dove vivo non è un granché perché deturpata da un brutto turismo, cerco comunque di aprirmi a quel poco di culturale che c’è.